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cuckolding

Cuckolding: il tradimento erotizzato

Il cuckolding non è il mio kink, ma magari è il tuo. Quali sono le motivazioni che stanno realmente alla base di questa dinamica sessuale così diffusa?

Mi chiamo Tei e sono una blogger, in particolare una sex blogger

Tei, ma che fai ti presenti di nuovo come se non ci conoscessimo?

Si, in un certo senso stavo cercando di presentarmi, ma a me stessa.

Periodicamente mi interrogo sul mio lavoro online e mi chiedo effettivamente quale sia il mio ruolo come voce sex positive e quale vorrei che fosse.

In che modo voglio parlare di sesso?

Non sono certo un medico, una sessuologa o un’educatrice che vuole o può dare consigli a riguardo.

Eppure, non si sa per quale motivo la gente si aspetta dei consigli da me. In qualche modo mi sono creata un’immagine che ispira fiducia e autorità riguardo tematiche sessuali, ma di base “non sono nessuno”.

Quasi ogni giorno ricevo richieste per consulenze private ma no, non sono una coach ne un’educatrice e al momento non aspiro ad esserlo.

Sono “solo” una donna come altre che ha deciso di parlare di sesso partendo dalla propria esperienza personale, mettendoci la faccia, il nome e il cognome.

Volevo scrivere un articolo sul cuckolding; molti dei miei lettori me lo chiedono da tanto perché ne sono affascinati, incuriositi, oppure ne hanno fatto esperienza.

Ma quanto ne so io di cuckolding? Quasi zero.

Eppure mi interessa parlarne e credo proprio di avere il diritto di farlo, non per insegnarti qualcosa a riguardo, ma per condividere il mio punto di vista e ciò che ho imparato sulla dinamica del cuckolding attraverso confronti con amici, esperienze personali, letture e ricerche online e offline.

Il mio unico contatto diretto con il mondo del cuckolding risale ai miei 20 anni quando, frequentando un ragazzo di diversi anni più grande di me, scoprii che il suo migliore amico si offriva come Bull per coppie in annunci online.

Bull? Annunci online? Tei ma di che stiamo parlando??

Si, hai ragione, facciamo un passo indietro. Come sempre ti spiego tutto dall’inizio.

Scommetto che se frequenti siti porno la parola cuckolding non ti è per niente nuova, dato che fa parte del gruppo delle categorie più cercate online degli ultimi dieci anni anche nel nostro paese.

Ma il cuckolding è molto di più di una semplice categoria di Pornhub.

Cosa significa il termine cuckolding?

“Con triolismo, o triolagnia, o, specialmente negli ambiti BDSM, anche cuckoldismo o cuckolding, si indica la parafilia per cui una persona, consapevolmente e volontariamente, induce il proprio partner a vivere esperienze sessuali con altri, allo scopo di riceverne gratificazione sessuale.” (Wikipedia)

Di base il cuckolding è una forma particolare di sesso a tre (quasi prettamente legata al mondo etero cisgender) e consiste nell’eccitamento sessuale dovuto all’esser presenti (osservati o no) durante l’amplesso della propria compagna o il proprio compagno (in questo caso si parla di cuckqueaning) coinvolti in rapporti con terze persone. .

Il cuckolding, che sembra apparentemente qualcosa di molto lineare basato soprattutto sull’erotizzare il tradimento e sul concetto di “uomo cornuto”, ha in realtà tantissime sfumature.

Si può trattare di una forma di voyeurismo, o di volontà di soddisfare la partner in maniera “adeguata” all’interno di coppie aperte (non monogamie etiche), ma talvolta anche una forma di masochismo psicologico, o feticismo. 

Di certo è abbastanza chiaro cosa il cuckolding non sia, si differenzia dal threesome o dalle pratiche sessuali di gruppo, perché aspetto fondamentale della pratica è proprio il non parteciparvi direttamente. 

“In psicologia clinica si usa il termine triolagnia, composto dal greco antico: τρεῖς, treîs, «tre» e λαγνεία, lagneía, «coito, lascivia».” (Wikipedia)

E’ proprio negli ambienti legati al porno online che nasce il termine inglese cuckold, che significa appunto “cornuto, tradito dalla partner”. 

La parola in realtà fa riferimento alla femmina del cuculo che si dice cambi spesso compagni, o all’abitudine, osservata scientificamente, del cuculo di lasciare le uova nel nido di un altro uccello. 

(Anvedi sti cuculi…)

Nell’ambito sessuale, la persona che gode nel vedere la compagna compiere atti con un altro individuo è detto cuckold; per la donna che gode nel vedere il compagno con un’altra donna si utilizza più comunemente cuckquean o reverse cuckold. 

Il secondo uomo è detto appunto Bull (toro)… ed è qui che ritorna il miglior amico del mio amico.

Il reverse cuckold (dove è la donna ad essere “la cornuta” della situazione”) è in realtà molto meno diffuso del contrario e, secondo le logiche che ti spiegherò a breve, non faccio per niente fatica a capire perché.

A mio avviso, a differenza di tante altre cose (anche in ambiti diversi da quello sessuale), molti kink non sono assolutamente gender less, cioè privi di genere, e il cuckolding è uno di questi.

Più di una dinamica sessuale, un feticcio o una parafilia nascono da logiche ben precise e che spesso trovano le loro radici nella cultura patriarcale, dove i ruoli di genere sono ben definiti e la normatività è un valore imperante e fondamentale.

Forse, mi dico, è proprio per questo motivo che non mi sono mai sentita particolarmente attratta da una dinamica come quella del cuckolding dove tutto ruota attorno al mito del “possesso”, del coppiacentrismo e l’uomo e la donna seguono una sorta di script sessuale che punta in un certo senso ad esorcizzare i ruoli che dovrebbero assumere nella società di stampo patriarcale.

Di base credo che il cuckolding attiri tantissime persone perché visto come un tabù, un disobbedire alle norme.

E la disobbedienza è da sempre qualcosa di estremamente eccitante.

Il senso del proibito, fare qualcosa che viene considerato dai più sbagliato è ciò che fa sentire molte persone e coppie speciali e ancora più complici nella trasgressione.

Trasgredire le norme per il gusto stesso di trasgredirle.

Ma anche qui, c’è dell’altro. Come ti ho anticipato, il cuckolding è una dinamica sessuale molto più complessa di ciò che può apparire ad una prima distratta occhiata.

Quindi, dato che non amo le generalizzazioni scaviamo insieme ancora un po’… ti va?

Sapevi che molti uomini che amano praticare il cuckolding hanno realmente vissuto l’esperienza del tradimento?

cuckolding

Certamente, da un punto di vista psicosessuale, è complesso – e lo è profondamente, con molte, molte variazioni sul tema. 

Il tradimento potrebbe anche essere un modo per erotizzare i propri sentimenti di gelosia o paura dell’infedeltà. 

Alcuni uomini con cui ho parlato si sono interessati al cuckolding solo scoprendo che la moglie li tradiva.

A molte altre persone che sono state tradite questa dinamica farebbe probabilmente rabbrividire, mentre per altre è proprio una modalità di esorcizzare il trauma subito.

Nel cuckolding è tutto negoziato e consensuale. 

Il “cornuto” ha finalmente il controllo e niente viene davvero fatto alle sue spalle, anzi riacquisisce quel potere che gli era stato tolto perché è egli stesso ad autodeterminarsi come tradito.

Quando avviene un reale tradimento, la persona che lo fa alle tue spalle va a rompere un patto di fiducia, un contratto non scritto all’interno della relazione monogama e non.

(Si, si può tradire anche all’interno delle non monogamie quando si vanno ad infrangere degli accordi relazionali che erano stati decisi insieme precedentemente.)

Anche se sembra una differenza lampante, penso sia invece importante fare la distinzione tra cuckolding e tradimento. 

Barare, per definizione, non è consensuale. 

Qualcuno sta sgattaiolando e facendo qualcosa alle spalle del proprio partner. 

Nel cuckolding tutti sanno e sono d’accordo su ciò che sta accadendo. 

Un aspetto importante che ho scoperto nella mia ricerca sul cuckolding è che le persone che agiscono in base a queste fantasie riferiscono di essere più soddisfatte e più felici nelle loro relazioni, e questo le ha migliorate. 

Entrare in contatto con le tue fantasie sessuali (di qualsiasi tipo), condividere quei desideri con il/la partner e potenzialmente agire su di essi quando è reciprocamente concordato, è qualcosa che può giovare alle relazioni in moltissimi modi diversi.

In generale penso che bisognerebbe abbattere lo stigma, la vergogna e permettere (finalmente) alle persone di provare maggiore piacere sessuale. 

Quando qualcuno sperimenta vergogna e senso di colpa verso qualcosa legato all’ambito sessuale, tutto ciò gli impedisce di parlarne con il/la partner e alla fine non gli permette di ottenere ciò che vuole quando si tratta di sesso. 

Questo crea un circolo: le persone sono insoddisfatte delle loro relazioni perché non ottengono ciò che vogliono, ma non sentono di poterlo chiedere, a causa di quella vergogna e quel giudizio.

Bella merda vero?

Eppure, ascolto storie così ogni giorno e, come sempre, non posso fare altro che spingere le persone a lavorare sulla comunicazione all’interno della coppia.

E non lo faccio certo perché mi sento una Coach di sta cippa, ma bensì perché sperimento tutto ciò nelle mie relazioni interpersonali e so per esperienza che funziona davvero.

Imparare a comunicare non è certo semplice, ma vivere nella frustrazione e nella vergogna nemmeno.

Il “cornuto” sta quindi diventando mainstream? 

Diciamo che le tendenze suggeriscono che le generazioni più giovani sono, in generale, più aperte riguardo al ruolo della sessualità all’interno delle relazioni. 

Ma c’è una cosa che probabilmente manterrà il tradimento erotizzato un’impresa “di nicchia”: la maggior parte dei maschi non si sente “abbastanza uomo”. 

Io credo ci voglia in un certo senso un’incredibile quantità di forza emotiva per approcciarsi al cuckolding, per “liberare” la tua partner in questo modo. 

Devi sentirti molto sicuro nella tua relazione e accettare che non sarai e non potrai essere tutto per la tua (o il tuo) partner. 

Ed è molto, molto difficile.

C’è forse una sorta di “compersione” anche nella dinamica del cuckolding?

Forse si.

In ogni caso tutto ciò mi ricorda un po’ la mia “teoria del 100”.

La me ventenne aveva decisamente dei pregiudizi rispetto a chi pratica il cuckolding, ma la me di oggi ha una visione estremamente diversa e non giudicante rispetto alla sessualità in generale e la consapevolezza che, seppur una cosa non sia “il mio kink”, non significa non possa essere estremamente positiva per altre persone.

Giorni fa, chiacchierando con un ragazzo che questa dinamica la vive in prima persona, nella mia mente si è accesa una nuova lampadina riguardo le conseguenze di una dinamica come il cuckolding: aumento dell’intesa.

Il vero fulcro del cuckolding non è tanto (come pensavo) la gelosia, ma il fatto che quando l’altro (il Bull) se ne va, ci si ritrovi come coppia più uniti di prima.

Portare all’estremo i propri trigger per poi sentirsi rassicurati dal fatto che “nonostante tutto” il/la partner torni a casa con noi; che forse, oltre alla questione della varietà sessuale, è un po’ una delle motivazioni che sta anche alla base dello scambismo.

Esorcizzare le nostre peggiori paure affrontandole di petto, per poi cullarsi nella rassicurazione, che alla fine inesorabilmente arriva, del “tornare a casa insieme”.

Lo capisco, ma non lo capisco.

E cioè semplicemente lo comprendo, ma non è un mio kink come ho già detto, però lo rispetto e può decisamente essere il tuo se è questo ciò che senti.

Probabilmente il cuckolding non è il mio kink per vari motivi, tra cui: 

-non sono una persona gelosa e tollero male la gelosia;

-non mi sono mai sentita particolarmente insicura in ambito relazionale;

-ho tradito nelle mie relazioni passate e sono anche stata tradita, ma questo non mi ha mai generato traumi;

-non mi percepisco come una persona coppiacentrica;

-sono simpatizzante verso la cultura poliamorosa e anche l’anarchia relazionale, per cui le dinamiche di “possesso” sono estremamente lontane dalla mia visione relazionale.

Detto questo, ci sono molti modi per assecondare un simile feticismo come quello del cuckolding: non devi saltare direttamente su Annunci69 per cercare un Bull. 

Alcune persone esplorano il proprio kink anche solo sentendo il/la partner parlare di incontri sessuali passati, e in effetti questo è un ottimo modo per sondare i limiti del tuo fiorente feticismo da “cornuto”. 

La passionale scenata di gelosia è sempre un rischio, quindi se sei davvero nervoso per come potresti sentirti, chiedere alla tua partner di inventare una storia può essere un buon modo per iniziare. 

Oltre alla semplice narrazione, potresti anche provare a mandare la tua partner in “missione sessuale”, ascoltando poi tutti i dettagli succosi che condividerà con te quando tornerà a casa.

Successivamente invece potrete quindi passare agli incontri insieme nella vita reale, non prima di aver negoziato nei dettagli tutto ciò che vorrete far accadere nella fantasia (condivisa da entrambi) che avete scelto di realizzare.

Se ne parla prima (a lungo), se ne parla anche durante (se serve), e se ne parla tantissimo dopo.

Non esiste buon sesso senza ottima comunicazione, non mi stancherò mai e poi mai di dirlo.

Oltre all’imbarazzo, una fantasia di cuckolding che sembra divertente in teoria può essere orribile se la gelosia reale si mette di mezzo. 

La maggior parte di noi è cresciuta sentendosi dire che l’amore e il sesso dovrebbero essere tra due persone, non tra due persone e un ragazzo di nome “toro94” che hai incontrato nella sezione Bull di qualche sito di annunci online. 

Quando vediamo i nostri partner godersi il sesso con altre persone, c’è molta pressione sociale che ci può spingere a reagire con orrore.

Probabilmente, se non fosse per questi presupposti radicati, il cuckolding non avrebbe lo stesso status di feticcio che ha, perché rompere questi tabù sul sesso monogamo è spesso il punto centrale della questione.

Nel mondo del cuckolding troverai sia il marito che si vive la sua parte legandola ad un ruolo BDSM di sottomissione e umiliazione, sia quello per cui  non c’è reale umiliazione e, anzi, “sborrare per ultimo sulla partner” viene vissuto dallo stesso come una sorta di conferma necessaria e rivendicazione della propria virilità.

Una sorta di gerarchia spermatica molto primordiale e animalesca.

cuckolding

Quindi, visto che si parla di animali… affrontiamo l’elefante nella stanza: il cuckolding è spesso avvolto in presupposti offensivi e sessisti. 

In primo luogo, l’idea della proprietà: che un uomo dovrebbe controllare la SUA donna, e che se lei si allontana non è solo sconvolgente per lui come persona, ma dannoso per lui come uomo, perché la SUA donna sta provando piacere altrove. 

Un ‘cuck‘ è simile a un maschio beta, qualcuno che è troppo debole per controllare la SUA donna nel modo in cui secondo la società (patriarcale) dovrebbe fare. 

Altra cosa più inquietante e problematica è che il cuckolding a volte è legato ad una sorta di feticcio razziale.

Nelle mie ricerche online (non solo fatte su siti italiani, ma anche americani come Craigslist) ho trovato una serie di annunci che vedevano aspiranti cornuti alla ricerca di “BBC”, un termine razzista reso popolare dal porno, che significa “grosso cazzo nero”. 

Perché?

La risposta è che proprio come abbiamo opinioni sessiste radicate sugli uomini che hanno bisogno di “possedere” o controllare le loro partner femminili, così abbiamo anche idee razziste/misogine/oggettificanti radicate che alimentano le fantasie sessuali delle persone. 

Ma mentre sicuramente vale la pena notare le connotazioni negative che circondano questo kink, ciò non significa che chiunque abbia fantasie di cuckolding sperimenterà la stessa cosa. 

A seconda della sfumatura del tuo kink, potresti essere più uno da “hotwife” che un “cornuto”. 

“Hotwife” è una derivazione del cuckolding che si può tradurre come “ho una moglie davvero sexy, ti piacerebbe scoparla?”.

Mentre il cuckolding “puro” si basa sull’idea che gli uomini “possiedono” le donne e sono quindi umiliati se la LORO moglie va a letto con qualcun altro, i feticisti della derivazione “hotwife” sono più interessati all’idea che offrire la propria moglie per incontri sessuali sia una questione di orgoglio. 

La derivazione si lega ancora pesantemente all’idea di “regalare” la tua partner come dono, ma evita l’imbarazzante aspetto dell’umiliazione/sottomissione legato anche al mondo BDSM. 

In ogni caso, secondo le ricerche sessuologiche più aggiornate, il cuckolding tende ad essere una fantasia e un comportamento positivo, e non una prova di disturbo di una relazione malsana/tossica o disprezzo per il proprio/la propria partner.

Insomma, se vissuto in modo etico e consensuale il cuckolding è un kink come tanti altri? Probabilmente si.

Qualunque sia il tuo fascino per il cuckolding – e presumo tu ne abbia uno se hai letto fino alla fine questo mio luuuunghissimo articolo – ci sono molti modi diversi per assecondarlo. 

Dalla narrazione con il tuo partner, al gioco virtuale, fino al sesso a tre completo organizzato con un terzo adulto consenziente. 

 

Segui semplicemente le stesse regole che attueresti in qualsiasi altra situazione di sessualità “insolita”: buona comunicazione, consenso, rispetto reciproco e check regolari per assicurarti che vi stiate ancora divertendo entrambi.

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