SONO ANCHE SU PATREON

Ogni mese, attraverso PODCAST, RACCONTI EROTICI autobiografici, FOTO di nudo artistico, audio ASMR, ti accompagno in un viaggio nell’erotismo che ti permetterà di riconnetterti alle tue reali fantasie, per riaccendere il desiderio atrofizzato e viziato.

Ti faccio le domande giuste per aiutarti a risolvere le tue frustrazioni sessuali e relazionali, dando voce ai pensieri che non ti autorizzi a fare.

No Taboo

No Taboo Corpi in libertà – un evento che profuma di e(ri)voluzione

Cosa è successo davvero al Festival No Taboo? Ti rispondo parafrasando un celebre brano dei Beatles: “dici di volere una rivoluzione, beh, lo sai, tutti vogliamo cambiare il mondo.”

Non esagero se affermo che al Festival No Taboo, che si è tenuto il weekend del 18 – 19 maggio 2024 presso il Das di Bologna, si respirava profumo di rivoluzione.

Personalmente trovo che eventi come quello organizzato da Max Ulivieri (Diversity Manager del comune di Bologna) siano realmente piccoli (ma grandi) semi grazie ai quali nascono le basi per cambiamenti a breve e a lungo termine nella nostra società e, in particolare in questo caso, nel modo che abbiamo di vivere e approcciarci alla sessualità e al piacere.

Ma, a proposito di piacere, sai che proprio di questo tema ho parlato durante il mio intervento al No Taboo che si è tenuto la domenica mattina?

Ho presentato per la prima volta un progetto in cui credo molto e cioè il mio “laboratorio di esplorazione erotica controccorrente, un workshop per imparare a godersi il piacere generato da stimoli che spesso non vengono considerati, uscendo dalla genitalità per gioire del potenziale che ogni corpo possiede.” 

No Taboo

Ma, prima di parlare della mia esperienza al Festival, ti racconto un po’ come le due giornate sono state strutturate.

Gli ospiti (oltre a me) sono stati vari e tutti preparatissimi. In ordine sparso: Max Ulivieri (anche organizzatore), Fabrizio Quattrini, Ayzad, Le Sex en Rose, Anna Castagna, Roberto Rospigliosi, Lukas Romano, Danilo Ragona, Nemesi, il collettivo KinkyGirls (R), Virginia Mancori, le ragazze di Inside Porn, Manar Shakti, Elisabetta Gennaro.

No Taboo è stato organizzato come un evento su prenotazione e a numero chiuso (in totale 220 partecipanti con 14 Speaker), anche per non rendere la location che ha ospitato questa prima edizione troppo affollata, creando eventuali problemi di accessibilità

Quello che posso dirti però, è che i biglietti sono andati Sold Out in brevissimo tempo e, personalmente, sapere quanta voglia hanno le persone di poter occupare spazi come quello offerto dal No Taboo, mi ha reso davvero speranzosa verso il futuro.

No Taboo

Si Tei, ma cos’é questo No Taboo?

No Taboo è un evento che si propone di esplorare, in un ambiente sicuro e accogliente, il vasto mondo della sessualità umana, attraverso un viaggio collettivo esplorativo e liberatorio.

Il Festival nasce con l’intento di creare un dialogo aperto, trasparente e onesto sulla sessualità, l’identità sessuale e l’espressione del desiderio. 

Attraverso talk, tavole rotonde, workshop e laboratori esperienziali.

Gli obiettivi di No Taboo:

  • Dissolvere i tabù;
  • Rompere i silenzi e le incomprensioni che circondano la sessualità;
  • Promuovere l’inclusione celebrando ogni forma di espressione sessuale e identità;
  • Educare fornendo informazioni accurate e rispettose sulle diverse pratiche sessuali, inclusi aspetti spesso colmi di pregiudizi come il BDSM;
  • Favorire la crescita personale creando uno spazio dove ogni persona possa esplorare e comprendere meglio la propria sessualità in un contesto di reciproco sostegno e rispetto.
No Taboo Festival Tei Giunta Max Olivieri

Al Festival No Taboo si è parlato molto anche di disabilità, tema che la maggioranza delle persone, d’istinto, difficilmente collegherebbe alla sessualità.

Vuoi per ignoranza e disinformazione, vuoi per pregiudizi o puritanesimo, già di sessualità se ne parla poco e male, quando il tema include le persone con disabilità la gente si stupisce, come se esistessero al mondo categorie di individui che non hanno diritto ad una propria sessualità.

In questo gruppo di individui che “non hanno diritto” troviamo (oltre alle persone con disabilità): persone con corpi grassi, persone anziane, neurodivergenti, pazienti oncologici (o ex oncologici). 

È incredibile come, grazie alla narrazione iper conforme che siamo abituat* a cuccarci tramite i principali media rispetto alla sessualità, abbiamo interiorizzato questi messaggi, iniziando a credere che davvero solo le persone canonicamente belle, giovani e conformi facciano sesso, sperimentino desiderio sessuale e provino piacere.

In particolare, quando si tratta di persone con disabilità, si è portat* ad identicarle come “angeli asessuati” o, in generale, individui che non possiedono desiderio sessuale, né pulsioni.

A questo proposito, al Festival No Taboo era presente anche il comitato Lovegiver che si occupa, sul territorio italiano, di formare la figura del o.e.a.s. (operatore all’emotività, all’affettività e alla sessualità).

L’o.e.a.s. corrisponde alla figura “evoluta” dell’assistente sessuale.

Dal sito del comitato:

“L’assistenza all’emotività, all’affettività, alla corporeità e alla sessualità si caratterizza con la libertà di scelta da parte degli esseri umani di vivere e condividere la propria esperienza erotico-sessuale a prescindere dalle difficoltà riscontrate nell’esperienza di vita.

L’assistenza alla sessualità a persone con disabilità rappresenta un concetto che racchiude allo stesso tempo ‘rispetto’ e ‘educazione’, che solo per un paese civile può rappresentare la massima espressione del ‘diritto alla salute e al benessere psicofisico e sessuale’.” 

No Taboo

L’O.E.A.S. è un operatore (uomo o donna) con qualsiasi orientamento sessuale che, attraverso la sua professionalità, supporta le persone con disabilità per quanto riguarda erotismo e sessualità. 

L’assistenza offera da Lovegiver è dedicata alle persone sia con disabilità fisico-motoria che psichico/cognitiva. L’O.E.A.S. può contribuire a far ri-scoprire tre dimensioni dell’educazione sessuale: ludica (scoprire il proprio corpo), relazionale (scoprire il corpo dell’altr*) ed etica (scoprire il valore della corporeità).

E, a proposito di “ludico”, ti avevo promesso di raccontarti come si è svolto il mio laboratorio di esplorazione erotica controcorrente.

Il mio workshop si è tenuto come primo appuntamento la mattina del secondo giorno. Erano le 10 di domenica e, con calma, le prime persone assonnate sono entrate al Das per accomodarsi in platea. Peccato che poi sono arrivata io che le ho svegliate parlando del concetto di piacere e di non genitalità, e le ho “costrette” ad attivare i loro corpi e muoversi.

Lo so, avevo promesso che ti avrei raccontato come si è svolto il mio laboratorio ma, sai, quello che succede all’interno dei miei workshop, rimane nei miei workshop…

Così magari ti incuriosisci e la prossima volta vieni anche tu a sperimentare un po’ di piacere. 

Che ne dici?

In realtà non amo raccontare nei dettagli le attività che organizzo per i miei laboratori perché, durante i gruppi che si formano (in questo più di sessanta persone partecipanti!!), si crea un’atmosfera di fiducia, confidenza, intimità e profonda condivisione

Quindi, raccontando i dettagli dell’esperienza, mi sembrerebbe di violare tale patto di riservatezza. 

L’unica cosa che mi interessa riportare in questo articolo è l’energia delle persone che hanno partecipato al No Taboo e la loro evidente e fortissima motivazione.

Tutt* erano lì perché credevano fermamente nella potenza dell’evento, e noi Speaker con loro.

Per me è stata anche una nuova sfida professionale il dover progettare un laboratorio della durata di un’ora che fosse realmente accessibile a persone con vari gradi e tipologie di disabilità

È stato emozionante poter avere il privilegio di osservare così tante belle persone, ognuna con le sue caratteristiche che la rendono unica, lavorare insieme verso un obiettivo comune: rivoluzionare il modo in cui ci approcciamo a sessualità, piacere, erotismo, corpo e relazioni.

 

Che dire… ci vediamo alla prossima edizione.

Sperando che ciò che succede al No Taboo NON rimanga davvero al No Taboo!

ULTIMI Post

Il benessere sessuale in Italia, tra desiderio e realtà - la ricerca di LELO
Martedì 4 giugno sono stata invitata alla presentazione dei risultati della ricerca condotta da LELO...
Ma Joie: lo strap-on che veste come un abito su misura
Uno dei motti di Ma Joie, un’azienda tutta al femminile, è: “ci facciamo i cazzi nostri!”. Come si fa...
No Taboo Corpi in libertà - un evento che profuma di e(ri)voluzione
Cosa è successo davvero al Festival No Taboo? Ti rispondo parafrasando un celebre brano dei Beatles:...
Onan, la mia storia tra le dita: intervista ad una persona autosessuale
“Mi piaccio e provo attrazione per me stesso”. Onan (nome di fantasia) è un uomo adulto e si definisce...