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Ogni mese, attraverso PODCAST, RACCONTI EROTICI autobiografici, FOTO di nudo artistico, audio ASMR, ti accompagno in un viaggio nell’erotismo che ti permetterà di riconnetterti alle tue reali fantasie, per riaccendere il desiderio atrofizzato e viziato.

Ti faccio le domande giuste per aiutarti a risolvere le tue frustrazioni sessuali e relazionali, dando voce ai pensieri che non ti autorizzi a fare.

Master

10 domande a Master Veeshan

Ho fatto 10 domande a Master Veeshan anima e “animatore” delle serate Kinky e BDSM del Prisonnier Club di Brescia.

1 Ciao Master Veeshan, quanti anni hai e a che età ti sei avvicinato al mondo del BDSM e in che modo?

Sono un quarantenne bresciano, mi sono avvicinato a ventun’anni provando a contattare alcuni membri del mondo BDSM italiano ma senza grande successo.

All’epoca internet era poco diffuso e scrissi ad un fermoposta con tempi di gestione biblici. Se ci ripenso ora sembra una cosa riferita a 100 anni fa.

2 Quando hai capito che volevi avere un ruolo specifico come quello del Master? Cosa ti ha portato ad elaborare questa tua scelta/percorso?

Durante le mie prime esperienze sessuali a 17 anni mi resi conto che farmi “cavalcare” mi creava una determinata energia, presi la mia fidanzatina dell’epoca e la “disarcionai” con una certa forza.

Con mio grande piacere notai che la cosa la eccitò parecchio ed iniziai a gestire il tutto con una certa foga, che portò entrambi ad un piacere più intenso.

Questo fu l’inizio.

Cominciai ad interessarmi al mondo BDSM ricordando che da piccolo durante i soliti giochi di scoperta amavo legare la mia complice vicina di casa.

Sono sicuro che anche lei ricorda quei momenti, ma ad oggi non abbiamo mai più parlato della cosa e ci limitiamo ad un: “Ehi ciao, come va?” (Un vero peccato ahahaha).

3 Io e te ci siamo conosciuti al Prisonnier di Brescia, qual è il tuo ruolo lì? E’ un lavoro per te oltre che una passione?

Conoscevo Marco (il titolare) da qualche anno, essendo tutti e due bresciani mi ha chiesto se volessi collaborare con il Prisonnier. Non ho un ruolo definito nel locale, ci piace costruire il bel clima che hai potuto respirare giorno dopo giorno, creando un gruppo d’amici affiatati che credano nel progetto Prisonnier.

Di solito, quando arrivano persone nuove al locale le accolgo spiegando le regole e mostrando le sale.

Mi occupo di illustrare le attrezzature e pongo qualche piccola domanda per capire quale sia la fantasia o la pratica che ha portato queste persone per la prima volta in un locale BDSM.

Questo non è il mio lavoro, ma solo una mia grande passione, non ho mai voluto monetizzare perché voglio essere completamente libero d’esprimermi e svincolato da un servizio.

Master

4 Che tipo di Master ti definisci?

Affidabile: uno dei valori principali d’un dominante a mio avviso sta nel fatto di mantenere la parola data, una persona si affida completamente a me ed è mio dovere dare seguito agli accordi ed ai limiti precedentemente concordati.

Altro aspetto che non può mancare ad un Master è saper dominare i propri istinti, compresi quelli sessuali; in questo percorso la prima persona che devi saper dominare è te stesso.

Io credo che se non sai “dominare” il tuo IO ed indagare nel tuo profondo, non puoi gestire al meglio una sessione con una o più persone.

5 Se una persona volesse iniziare un percorso, una relazione di Ds con te cosa dovrebbe fare? Accetti candidature?

Sì, accetto candidature. (Si, hai letto bene!! Ha detto si!).

Dopo molti anni sono diventato parecchio severo per quanto riguarda alcuni aspetti del rapporto che ci può essere tra Dominante e sub, non tanto per una mia imposizione o capriccio, ma perché so cosa può funzionare per me e di cosa c’è bisogno perché un rapporto sia gratificante per tutti.

Il primo step comunque è sempre un lungo dialogo di conoscenza reciproca, se entrambi decidiamo un’eventuale prima sessione allora chiedo la compilazione di un test che mi può dare le basi per costruire un’esperienza ad hoc.

Io credo che questo sia necessario, dato che a mio modo di vedere le ragazze hanno un ventaglio d’emozioni, fantasie, desideri erotici talmente ampio che va analizzato a fondo caso per caso.

(Nel fatto del “test dettagliato” viene proprio fuori l’uomo della vergine che è in lui! Ahaha).

6 Sei Master solo con persone di genere femminile?

Essenzialmente sì, ma è capitato qualche volta che giocassi molto bene anche con ragazzi molto vicini a me con cui avevo o ho tutt’ora un rapporto “fraterno”.

Chi mi segue da più anni si ricorda anche di miei slave maschi con cui non avevo un rapporto fisico, ma che si occupavano delle questioni pratiche, credo che i più famosi fossero gli “slave leccatori”. (Ho già tutte delle immagini bellissime in testa!).

7 Ho visto alcune tue foto con abiti da sacerdote mentre celebri quello che sembra un matrimonio, mi puoi raccontare qualcosa?

Il personaggio di Padre Frank nasce poco dopo il mio ingresso nel mondo BDSM.

Secondo me ci sono molte affinità tra il mondo BDSM e quello clericale, ho scoperto che molte persone sono attratte e provano eccitazione per l’abito talare.

Qui nascono le mie prime serate Clerical BDSM, fino ad arrivare al matrimonio della rosa che ho celebrato più volte arrivando a rinnovare i voti matrimoniali anche di matrimoni veri.

Del resto sono una persona molto spirituale e da sempre attratta dal mondo esoterico.

Ho percorso molte vie, dal Reiki allo sciamanesimo, dagli insegnamenti di Gurdjieff a Rudolf Steiner solo per citarne alcuni. 

Master

Da diversi anni, poi, ho applicato insegnamenti tantrici praticando la trasmutazione dell’energia sessuale: in pratica quest’energia provoca un senso di piacere che va ben oltre la fine della sessione.

Inoltre il mio nome “Master Veeshan” è stato da me scelto all’interno di un elenco di divinità minori che trovai leggendo la Bhagavad Gita.

Nell’elenco c’era questa divinità della dualità Veeshan rappresentato come un drago nero e bianco.

In Europa lo definiremmo un guardiano della soglia. 

Mi piacque il nome e lo feci mio; qualche anno dopo fu usato anche per un videogame.

8 Una volta mi hai detto che per un periodo una delle tue maggiori fantasie è stata quella di esaudire le fantasie erotiche delle persone. Mi racconti una delle fantasie altrui più particolari che hai realizzato? A cosa invece ti capita di dire di no?

Sì, è così, mi capita spesso di venir contattato per mettere in atto una fantasia nell’ambito “fear play”. 

Se il progetto mi stimola allora accetto, per cui: finti rapimenti, finti abusi, finte reclusioni nella grossa gabbia che ho a casa (wooo devo assolutamente vederla dal vivo prima o poi!!) e molto altro, naturalmente in tutti questi casi la persona viene informata di tutto e può interrompere il gioco in ogni momento, ma finora non è masi successo che qualcun* volesse fermarsi.

Ti posso raccontare una cosa successa circa 10 anni fa, la ricordo con piacere perché a distanza di anni la protagonista mi manda ancora dei bei vocali mentre gode ricordando l’avvenimento.

Come spesso accade fu il compagno a contattarmi, riassumendo molto, portammo la fanciulla in un bosco frequentato da esibizionisti e guardoni.

La legai e bendai supina su una panchina di legno dicendole che avremmo solo controllato che tutti facessero sesso protetto lasciando una scatola di profilattici lì accanto.

In realtà c’erano 5 ragazzi dei miei già pronti nelle vicinanze, la denudai il giusto ed agganciai alle corde un pennarello nero, i fortunati avventori avrebbero dovuto scrivere sul corpo della ragazza frasi d’impatto.

Mi occupai personalmente di preparare e lubrificare a dovere la fanciulla.

Il gioco ebbe inizio, il compagno rimase in silenzio mentre io le descrivevo minuziosamente quello che stava succedendo attorno a lei.

La serata si concluse con la ragazza felice e sorridente tra le braccia del suo compagno.

Invece, per rispondere alla tua seconda domanda, dico di no a tutte le fantasie che secondo me sono dannose per la persona che si affida a me, come ad esempio: fantasie che vanno ad alimentare una pratica autolesionista, fantasie che vanno ad amplificare traumi sia fisici che psicologici.

Quando una sessione finisce è mio preciso obiettivo che la persona si senta bene e che, ripensandoci nei giorni successivi, appaia un sorriso sul suo volto e riemerga un’eccitazione sana.

9 Ritieni la tua sessualità solo di tipo Kinky o hai anche un lato Vanilla? Ci sono pratiche Bdsm che ami più di altre?

No, la mia sessualità è molto variegata e sempre legata a stimoli mentali. Amo il gioco di sguardi, il “vedo-non vedo”, l’energia che si crea tra la dolcezza e un gesto eseguito in modo forte ed autoritario.

Una delle pratiche che preferisco, portando anche nei locali un mio corso con 12 posizioni diverse, è lo spanking. (Altro futuro corso da fare assolutamente! …metto in lista.)

10 Quale consiglio daresti ad una persona che si avvicina al mondo BDSM o che vorrebbe intraprendere un rapporto di Ds?

Gli unici consigli che mi sento di dare in questo contesto sono legati alla sicurezza:

quando decidete di fare un primo incontro preferite un luogo pubblico (bar/locale). Un conto è conoscere una persona online, un conto è incontrarla di persona dal vivo.

In alternativa potete incontrarvi ad un Munch/Party o TNG, ormai se ne svolgono in ogni città e vi permettono d’approcciarvi gradualmente all’ambiente e ai suoi frequentatori.

Fare BDSM può essere molto pericoloso. Se ad esempio una persona vanta esperienze decennali,  fate domande, chiedete della sua vita Kinky pubblica per capire se effettivamente è un nome conosciuto e capace.

 

Se durante la sessione, dopo 10 minuti il vostro “dominante” è nudo e vuole fare sesso penetrativo, non è BDSM ma solo qualcuno che cerca “sesso facile”.

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