Si Tei, ok… ma da che pulpito. Da ciò che scrivi o racconti sempre, sembra che tu i gusti di gelato li abbia praticamente assaggiati tutti e poi mi vieni a dire che la varietà e la quantità non sono poi così importanti?
Si, esattamente.
Ritengo che per alcune persone fare tante esperienze sessuali diverse sia vissuto un po’ come una collezione di figurine: threesome ce l’ho, scambio di coppia anche (anzi ne ho due), gang? Si, fatta, con un trans? Interracial? Ce l’ho…
E via così.
A volte mi capita di dialogare con persone che hanno curiosità sulle mie esperienze personali e si pongono con me esattamente in questo modo: mi sottopongono una sorta di questionario davvero freddo e superficiale chiedendomi cosa ho fatto o non ho fatto.
Nella mia mente li immagino, intanto che rispondo (se ho voglia di rispondere), mentre compilano un foglio excel su di me per poi incrociare i dati con i loro.
Perché?
Ma soprattutto… e quando le esperienze sessuali ce le hai “tutte”, cosa vinci? Un peluche brandizzato da Pornhub?
Siamo portati a pensare che le persone con molte esperienze sessuali, ma soprattutto esperienze variegate, custodiscano i segreti del sesso.
Non sempre questa cosa è direttamente proporzionale.
Assaggiare tanti gusti di gelato in tanti luoghi diversi non ti fa diventare in automatico un* espert* di gelato.
Ci sono persone che girano il mondo e altre che girano il mondo.
Tei, ma hai detto la stessa cosa però…
Ho conosciuto un ragazzo una volta che avendo una certa disponibilità economica aveva effettivamente visitato tanti posti nel mondo, lo invidiavo davvero tanto per essersi potuto riempire gli occhi di cotanta bellezza.
Purtroppo io ho sempre viaggiato poco rispetto a ciò che avrei voluto, ma quando viaggio mi immergo totalmente nel luogo che sto visitando, che sia esso Hong Kong o Biella.
Se a questo ragazzo provavi a fare domande specifiche sui posti che aveva visto, ti rispondeva mostrandoti i timbri sul suo passaporto.
Ecco, non rispondeva esattamente cosi, ma l’immagine che mi arrivava era proprio quella.
Di quanti timbri sul tuo passaporto del sesso hai bisogno? Quante dosi per avere il super sex pass?
Sono state condotte diverse ricerche scientifiche su quale numero di partner dovessero avere le persone. Qual è il numero perfetto secondo la scienza?
(Comunque mi chiedo come siano state condotte queste ricerche… ma vabbè, andiamo avanti.)
Lo studio ha cui farò riferimento io è stato condotto dall’Illicit Encounters.
Secondo il lavoro svolto da questo portale, esiste un numero ideale di partner sessuali, ed è (rullo di tamburi) 10! (Suono che trasmette delusione crescente).
10 sembrerebbe la cifra perfetta a partire dai risultati ottenuti.
Perché 10?
A quanto pare, è il numero ideale secondo l’essere umano (non per me).
Se si supera tale numero, consideriamo la persona promiscua, e sotto tale cifra, riteniamo che abbia poca esperienza.
Ciò nonostante, secondo le persone intervistate, la cifra che risulta davvero esagerata è quella che supera il 20.
Dopo il 20 siete davvero brutte persone da evitare insomma… (sempre, non per me).
Superato questo numero, le persone considerano l’individuo in questione come troppo promiscuo, fattore che provoca insicurezza e sfiducia.
Io credo che la promiscuità possa essere anche un valore e che non dovrebbe assolutamente generare insicurezza nel o nella partner, ma promiscuità non significa avere molta esperienza sessuale ed essere dei bravi o brave amanti.
La qualità non si misura con la quantità.
“quantità /quan·ti·tà/ sostantivo femminile 1. Nozione alla quale si possono ricondurre gli aspetti della realtà in relazione all’entità numerica o alla dimensione fisica.”
Il punto non deve essere quanti partner si hanno avuti o quante esperienze sessuali, ma il modo in cui si sono vissute quelle esperienze. Concetto banale? Non per tutt*…
Lo ammetto, c’è stata una fase della mia vita in cui ero in cerca di timbri sul mio sex pass.
Sono convinta che oggi come oggi molte delle esperienze sessuali che ho fatto tanto per poterle aggiungere alla mia lista, le vivrei con una consapevolezza del tutto differente.
Le esperienze sessuali fatte per aggiungere un timbro si dimenticano in fretta, talmente in fretta che spesso non ci sembra nemmeno di averle vissute.
Se penso agli incontri intimi che ho avuto nella mia vita, tra l’altro, spesso i migliori sono stati con persone che avevano avuto “poche” esperienze sessuali.
Gran parte delle persone sono portate a pensare che per sperimentare sessualmente si debba cambiare anche spesso partner, non sono totalmente d’accordo.
Credo che ogni persona abbia in testa un perfetto numero di partner possibili e di esperienze sessuali che gli interessano, e questo non dovrebbe mai essere messo in discussione perché, ribadiamolo per l’ennesima volta, cazzo, siamo tutt* diversi… per fortuna!
Però credere che la promiscuità debba per forza soddisfare la nostra fame di esplorazione non è del tutto corretto.
Sono dell’idea che a volte bisognerebbe anche imparare a gustarsi lo stesso gelato fino in fondo e imparare a conoscerne ogni dettaglio.
Il mio caro amico Franco Trentalance, questa estate durante un aperitivo insieme mi ha esposto una sua teoria: secondo lui le persone in base a come si “accoppiano” hanno un determinato numero di cartucce con la stesso identico partner e terminate quelle si esaurisce tutto.
Però, sempre secondo la sua teoria le cartucce possono essere molte, poche o infinite in base alle persone.
Nel suo caso, quando le cartucce si esauriscono, non riesce più a fare sesso con quella persona e anche i sentimenti si affievoliscono.
E a te, quante cartucce rimangono per finire di gustarti quel gelato?
Sono già finite?… allora cosa ci fai ancora lì?