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Ti faccio le domande giuste per aiutarti a risolvere le tue frustrazioni sessuali e relazionali, dando voce ai pensieri che non ti autorizzi a fare.

squirting

Squirting: la mia prima esperienza

Cos’è lo squirting? Tutte le donne possono farlo? Ti racconto la mia prima volta.

Cosa c’è di più misterioso dell’orgasmo femminile? Lo squirting signori e signore. Eh si, proprio lui.

Onestamente sono sempre stata un po’ scettica rispetto a questo “fenomeno”, lo ammetto. 

Mi ritengo un po’ come San Tommaso, se non vedo non credo.

E anche nel caso dello squirting ho sempre avuto l’esigenza di testarlo su di me prima di potermi fare una vera idea ed esprimermi a riguardo.

Negli anni, a parte averlo visto in migliaia di video porno (più o meno realistici), ho letto e sentito dire di tutto sullo squirting. 

In particolare, spesso alcuni uomini etero cis che non sono mai riusciti in vita loro a godere di cotanto spettacolo, lo denigrano dicendo cose come: “ma si, lo sanno tutti che è solo pipì”.

Nonostante il bicchiere o bicchiere e mezzo di liquido emesso durante lo squirting, alla fine del rapporto la donna è in grado di produrre la stessa quantità di urina. 

Quindi no, lo squirting non è pipì.

Ecco, non so cosa succeda realmente sui set delle produzioni pornografiche, ma vi assicuro che anche il mio non era di certo pipì, ma facciamo un passo indietro e mettiamo un po’ in ordine quello che sappiamo (o crediamo di sapere) sullo squirting, prima di arrivare al mio personale racconto.

Ah, e come dice Valentine aka Fluida Wolf (autrice del libro Postporno), con questo mio articolo non voglio certo creare un esercito di soldatesse squirtanti, bensì mi piacerebbe solo continuare ad acquisire insieme maggiore consapevolezza riguardo al nostro corpo e alle meraviglie che può regalarci.

Punto primo: lo squirting è legato al piacere e non all’orgasmo

squirting

Seppur alcune donne dichiarino che il loro squirting coincida con il momento dell’orgasmo, secondo le più recenti affermazioni di alcuni sessuologi, al limite l’orgasmo può avvenire all’interno di una brevissima pausa durante lo squirting; in ogni caso sembra essere ormai assodato che orgasmo femminile e squirting non coincidano davvero (anche quando sembra che lo facciano).

Lo squirting può essere definito eiaculazione femminile?

Sempre secondo i sessuologi squirting ed eiaculazione femminile sono due cose differenti.

L’eiaculazione femminile può manifestarsi con l’emissione di una piccola quantità di secrezioni biancastre secrete dalla presunta “prostata femminile”. 

Biochimicamente è simile, per alcuni componenti, al seme maschile, infatti, si compone soprattutto dell’antigene prostatico specifico: 3,99 ± 0,60 × 103 ng / ml. 

La prevalenza di FE è 10-54% (Pastor Z .; 2013).

Il rilascio di questo fluido può ANCHE avvenire alla fine dello squirting, ma non sempre accade.

Lo squirting invece consiste in un liquido trasparente inodore e quasi insapore emesso in quantità più o meno considerevoli con manifestazioni di carattere eiaculatorio più evidente ed “esplosivo”. 

Biochimicamente pur contenendo antigene prostatico specifico (PSA) assomiglia all’urina diluita (Rubio-Casillas A, Jannini EA.).

Tutte le persone di genere femminile possono squirtare?

C’è chi dice di si (di solito chi vuole venderti un video corso per diventare una regina dello squirting a soli 19 euro e 99), mentre molti sessuologi sostengono che non tutte le donne siano “programmate” fisiologicamente per riuscirci.

“Sia gli uomini che le donne hanno la prostata, ma nelle donne spesso essa va in ‘atrofia’ proprio perché non viene utilizzata per produrre gli spermatozoi. Solo in alcune persone di genere femminile la prostata è ancora funzionale, queste donne sembrerebbero essere quelle che riescono ad esperire il fenomeno dello squirting e dell’eiaculazione femminile.” (Azzurra Carrozzo – Sessuologa)

La prostata femminile è stata descritta per la prima volta da Regnier de Graaf nel 1672 (da cui ha preso il nome di “punto G”, oggi modificato più correttamente in “Zona Cuv” o clitouretrovaginale) e anche a distanza di molti anni questa ghiandola, è ancora oggetto di controversie. 

In parte è dovuto al fatto che non tutte le funzioni biologiche della prostata femminile sono chiare soprattutto se paragonate alla prostata maschile. 

La funzione principale della prostata femminile è quella di produrre una secrezione responsabile a garantire la sopravvivenza degli spermatozoi, assicurare il successo riproduttivo e di mantenere in salute l’ultimo tratto urinario nella vagina. 

La ghiandola di Skene 

Nel 1672 l’anatomista Regnier de Graaf descrisse e illustrò un insieme di ghiandole e dotti che circondano l’uretra femminile e che chiamò prostata femminile. Successivamente, nel 1880, Alexander Skene riportò l’attenzione su questa struttura, in particolare su due dotti parauretrali (dotti di Skene), sottolineandone l’importanza nell’infezione dei genitali femminili. 

Questa parte anatomica, a cui oggi viene imputato il fenomeno dello squirting, da una parte della medicina venne definita come ghiandole di Skene. 

Cosa è la prostata femminile 

Le ghiandole di Skene o prostata femminile, parte poco conosciuta dei genitali femminili, sono un paio di piccole ghiandole della grandezza di un pisello che si trovano sulla parete anteriore della vagina, vicino all’estremità dell’uretra. Queste ghiandole sono talvolta chiamate anche: 

-Ghiandole vestibolari minori

-Ghiandole parauretrali

-Dotti di Skene

-Ghiandole periuretrali 

Come la prostata maschile, la parte interna della prostata femminile abbraccia l’estremità inferiore dell’uretra. Le dimensioni delle ghiandole variano da donna a donna. Alcuni ricercatori ritengono che l’area dietro le ghiandole di Skene costituisca il “punto G” femminile (o punto Gräfenberg), un’area di maggiore sensibilità all’interno della vagina che può produrre un orgasmo se stimolata. 

L’esistenza di un punto G femminile (meglio definito oggi Zona Cuv) è controversa e le dimensioni della presunta area di sensibilità sembrano variare notevolmente da persona a persona.

Ma aldilà di tutto questo “bla, bla, bla” scientifico, per me lo squirting ha anche una valenza emotiva, e ora ti spiego cosa intendo.

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Non credo ci siano evidenze scientifiche a riguardo, anzi ne sono quasi certa, ma sono convinta che lo squirting parta per prima cosa dal cervello, altro che ghiandole di Skene…

Il momento dello squirting altro non è che un improvviso e a volte impetuoso rilascio di liquidi. Per alcune persone si tratta di uno spruzzo, uno zampillio, e per altre di un piccolo laghetto.

Fatto sta che a differenza delle contrazioni di “chiusura” che accompagnano solitamente l’orgasmo femminile, lo squirting parte da una sensazione di rilascio, di “apertura”.

In qualsiasi articolo o video simil tutorial per imparare a squirtare, troverai la frase “nel momento in cui ti sembra di sentire lo stimolo della pipì, tu lasciati andare senza paura”.

Ecco, è proprio a questa frase che ho pensato in quell’esatto momento in cui ho capito che stava davvero per succedere a me.

Credo che il lasciarsi andare però non debba limitarsi al piano fisico, ma anche appunto a quello mentale ed emotivo.

Una persona che raggiunge lo squirting si sta lasciando andare con tutta se stessa, senza freni, ne barriere, il che presuppone ci sia estrema fiducia e nessun disagio.

Nel mio caso la prima esperienza di squirting è coincisa con una mia fase di esplorazione sessuale sempre più matura e consapevole.

Nell’ultimo anno, anche e soprattutto grazie a questo Blog, ho radicalmente cambiato il mio modo di fare sesso e vivere la sessualità in generale.

Ho smesso di avere una visione performativa dell’atto sessuale, mi sono concentrata più sul piacere e meno sul raggiungimento dell’orgasmo, ho capito che non esistono solo i genitali ma tante altre zone meravigliose, ho deciso che i “preliminari” non esistono, perché il sesso non deve essere necessariamente fallocentrico, ho smesso di “fare la porno star”.

Risultato? Provo piacere, godo e raggiungo l’orgasmo molto più spesso e intensamente.

Tei, ma quando sei riuscita a squirtare stavi provando a farlo?

Assolutamente no.

squirting

Un’altra cosa che mi sento di dirti è: non cercare lo squirting.

Smettila di vivere il sesso come una tabella Excel nella quale dover riempire sempre più caselline vuote.

Fai sesso per quale motivo di preciso?

Io perché cerco intimità, piacere, divertimento, gioco, intesa.

Nient’altro.

Anche perché, sappi che nessuno là fuori ti darà una medaglia o un attestato nel momento in cui (forse) riuscirai a squirtare o a far squirtare un’altra persona.

Ah no Tei? No.

Ora, finalmente ti racconterò quello che stai aspettando di leggere dall’inizio di questo articolo: la mia prima esperienza con lo squirting.

Sappi, che appunto, questa è solamente la mia esperienza, non è un metodo, ne vuole assolutamente essere una guida/tutorial.

Il mio primo squirting

Nonostante io abbia lo stesso partner sessuale da più di dieci anni, il nostro modo di fare sesso è molto cambiato e decisamente migliorato con il tempo. C’è sempre stata parecchia chimica e un’intesa sessuale altissima tra noi, ma oggi facciamo sesso molto, ma molto meglio rispetto ai primi anni.

Quel giorno avevo già raggiunto da poco tempo un orgasmo grazie alla stimolazione manuale del clitoride da parte del mio partner, dopo una fase di penetrazione vaginale abbiamo fatto una pausa (spesso ci piace che la fase penetrativa non sia continuativa, ma intermittente) per dedicarci al sesso orale reciproco e alla ricerca di un toys nel cassetto del comodino.

Durante questa pausa il mio partner mi ha bloccata per baciarmi mentre stavo per voltarmi verso il comodino. Ci siamo trovati in ginocchio sul letto (con i glutei sollevati dai talloni), uno di fronte all’altra.

Lui ha iniziato, da questa posizione, a penetrarmi con due dita facendo il classico movimento a C, sbattendo il palmo su monte di venere e clitoride, mentre con la lingua mi stimolava un capezzolo (cosa che a me fa sempre andare fuori di testa).

Come detto sopra, avevo già raggiunto l’orgasmo da poco tempo, ma ho iniziato a sentire una sorta di calore interno diffuso e molto potente che cresceva di intensità.

Mi sono lasciata andare, ho pensata alla questione del “non trattenere” ed è successo.

Mentre avveniva ho sorriso soddisfatta e incredula, dal mio corpo erano usciti almeno due bicchieri abbondanti di “acqua”, e pure con parecchia violenza.

Mi è piaciuto squirtare?

Da quel giorno è successo diverse altre volte, sempre nella stessa posizione e sempre in momenti del rapporto in cui ero già parecchio eccitata e lubrificata.

Di sicuro posso dire che è un piacere molto differente dall’orgasmo (almeno per me), ma non lo metterei tra le mie “attività” preferite.

Amo i fluidi, proprio li adoro. Mi piace l’idea che il mio corpo possa esplodere in un modo così evidente e meraviglioso, ma a livello fisico non so.

Forse lo squirting è un po’ sopravvalutato?

Per quanto mi riguarda lo è a livello di sensazione fisica, mentre psicologicamente è molto appagante, potente e liberatorio.

Questa è la mia umile esperienza fino ad oggi, siccome probabilmente non ti servirà granché leggerla, voglio lasciarti 2 consigli.

1 Smetti di cercare lo squirting attivamente, non può e non deve essere un’ossessione o l’obiettivo ultimo dei tuoi rapporti sessuali, perché quando è così il sesso diventa noioso e per nulla divertente.

2 Fai scorte di cerate, perché non si sa mai. Io ancora non mi sono abituata alla cosa e ogni volta mi tocca non solo cambiare le lenzuola, ma comprare un materasso nuovo (scherzo). 

Tu comunque compra le cerate!

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