La chiamano fiera erotica, ma tu traduci in “discoteca con dentro maschi etero cis arrapati infarcita di patriarcato e Porno Star”.
In sarcastica sincronia con la settimana inaugurale della Capitale della Cultura arriva al Bolgia l’edizione invernale di Bergamo Sex.
In Italia ormai manifestazioni di questo tipo sono sparite già da diversi anni, mi chiedo come mai a Bergamo ne facciano addirittura due edizioni: estiva ed invernale.
Sarà merito (o colpa) della città?
Personalmente non conosco la zona del bergamasco e non ho idea di come siano le persone che la popolano.
Sono più bigotte o più libertine?
Non saprei, fatto sta che la tradizione della fiera del Bergamo Sex organizzata e condotta da Corrado Fumagalli, ex anchorman del mitologico “Sexy Bar”, un talk-show piccante che animava i palinsesti notturni delle Tv locali in Nord Italia nei polverosi anni ’90, resiste da tanti anni e non è stata interrotta nemmeno durante una pandemia di portata mondiale (vedi edizione 2020).
Il Bergamo Sex invernale si è svolto all’interno della Discoteca Bolgia di Osio Sopra per ben tre giorni (27 – 29 gennaio) dalle 15,30 alle 3,00 di notte.
Mi ha subito lasciata perplessa il fatto che una fiera si tenesse all’interno di una discoteca, ma ho cercato di non partire prevenuta e, mente aperta, mi sono recata all’evento.
Ok Tei, ma di base cosa ti aspettavi da una fiera dell’hard, merletti e pasticcini?
Se mi fai questa domanda forse non hai mai letto nessuno dei miei precedenti articoli riguardo il tema della pornografia.
Attenzione, a me il porno “piace” e non l’ho mai demonizzato, ma ritengo che ad oggi in Italia una fiera come il Bergamo Sex sia solamente uno sterile pretesto per continuare a legittimare una narrativa patriarcale e sessista del piacere e del sesso.
Il Bergamo Sex sta alla base della “piramide della cultura dello stupro” tanto quanto le cosiddette battute da spogliatoio, forse anche un pochino più in alto.
Il porno piace a tutt* (diciamo che piace a tant*), quindi io ad una fiera di settore mi aspetto la presenza più o meno eterogenea di persone di genere femminile, maschile e anche non binario.
Detto questo, trovo decisamente già esplicativo di per sé il fatto che al Bergamo Sex (a parte le attrici hard e le starlette di Only Fans) ci fossero forse 15 donne in tutto il locale compresa me, la mia amica M., la barista del piano superiore, le due addette alla cassa e la signora del guardaroba.
Associare la pornografia esclusivamente ad un pubblico maschile ed etero, lo trovo aberrante nel 2023.
Sarebbe stato più appropriato a questo punto chiamare la fiera “Bergamo Sex per maschi etero cis”.
Credo non ci porti da nessuna parte a livello di evoluzione e di cultura del piacere continuare a perpetuare un concetto di pornografia becera, sessista, obsoleta e priva di qualsiasi sentore di apertura verso il favoloso mondo della sessualità e del piacere femminile.
Il Bergamo Sex è il tempio del mito della performance, dove gli uomini pensano ancora che per essere “bravi” a letto bisogna trapanare forte per ore come Rocco e le donne che se non te lo fai infilare in ogni buco possibile (anche se non ti da piacere) il tuo Lui ti tradirà.
Oh raga… ma scopare dovrebbe servire a provare piacere, non è una gara ad ostacoli da fare con una gamba sola sotto alla pioggia battente per dimostrare quanto brav* possiamo essere.
Il porno può essere bello, divertente, può aiutarci a capire anche qualcosa di più delle nostre preferenze o fantasie, può essere condiviso con chi vuoi tu, può essere etico e femminista (se ti piace così), ma può anche essere mainstream se ad eccitarti è quella roba li.
Io di sicuro prometto che non ti giudicherò mai in base alla tua categoria di porno preferita.
In ogni caso il porno è finzione. Una finzione estremamente eccitante (non eccitante per tutt* comunque), ma a livello di apprendimento non ci fa imparare assolutamente nulla del sesso e di come funziona davvero il nostro corpo.
Imparare a scopare dal porno sarebbe un po’ come studiare per la patente guardando Fast and Furious.
Non so perché quando parlo di pornografia ci butto sempre dentro quel film, sarà per il mio insensato amore per Dom Toretto? Chissà…
In questa edizione del Bergamo Sex tra i nomi di spicco c’erano Malena e Martina Smeraldi. La seconda ammetto di non sapere chi sia, ma la googolerò (mi prometto mentre sono in fiera, ma alla fine ad oggi devo ancora andarla a cercare).
A parte qualche grande nome internazionale della pornogafia mainstream non ho una gran cultura riguardo alle star del settore, l’essere “groupie” non è mai stata un’attitudine che mi appartiene, per cui quando cerco un porno non parto mai dai nomi, ma al limite dalle pratiche o dalle dinamiche che mi interessano.
Si Tei, ok ma non divagare… cosa hai visto quindi al Bergamo Sex? Si può sapere o farai la misteriosa come al solito??
No, prometto che questa volta ti racconto tutto e anche di più. Tu continua a leggere…
Come mio solito, partiamo dall’inizio.
Dopo un pranzo (per niente light, ma molto godurioso) a base di casoncelli bergamaschi, io e la mia amica M. raggiungiamo il Bolgia, parcheggiamo la sua auto fresca di lavaggio nella zona sterrata (purtroppo per lei) dell’enorme parcheggio e ci dirigiamo verso il locale.
L’ingresso al Bergamo Sex costa 20 euro, più eventuale quota per il guardaroba di 3 euro.
(Io sono in una lista riservata quindi non pago).
Non c’è divieto di introdurre cibo e bevande e nemmeno di fare foto e video.
Anzi, all’interno sono più le persone con il cellulare in mano rispetto a quelle con un drink.
Entro, davanti a me un branco di uomini arrapati che filma qualsiasi cosa sembri muoversi davanti a loro e produce ore e ore di contenuti che andranno a riempiere inutilmente la memoria dei telefoni.
Fare foto in un posto come il Bergamo Sex è un po’ come fotografare i tramonti, sono foto che scatti ma, una volta che le hai inviate a tutti i tuoi amici, probabilmente non le riguarderai mai più.
Il cellulare in mano è un po’ il nuovo cazzo duro?
Ho addirittura notato un ragazzo che mostrava “all’amico da casa” tutta la bellezza dell’evento in video chiamata.
Il Bolgia non è ne più ne meno che una classica discoteca, di quelle che probabilmente ha avuto anche tempi migliori un po’ di anni fa.
Tutto sa di “vecchia gloria”, anche i drink che è possibile ordinare al bar: angelo azzurro, invisibile… (ma che davvero?? Ma manco a 16 anni).
Il locale è praticamente soppalcato e c’è un palco centrale visibile anche dalla zona superiore e uno secondario più piccolo, più un altro.
Su tutto il perimetro della sala a piano terra sono disseminati piccoli stand che vendono oggettistica, sex toys, gadget e calzature con tacchi vertiginosi (in particolare vanno forte gli stivali stile pole dance).
L’unica presenza differente è quella di Davide La Greca che porta al Bergamo Sex profumo di Giappone e di sex positivity.
Lo saluto e ci guardiamo come due persone che capiscono di essere in un posto molto lontano dalla propria idea sul sesso.
Davide però, a differenza mia, ha già partecipato al Bergamo Sex altre volte e afferma: “capita che alcune delle persone che mi seguono critichino un po’ la mia presenza ad una fiera così ‘non safe’ come questa”… “comunque tra una mezzora dovrei esibirmi, non perderti la mia performance Tei”.
Si, il Bergamo Sex non è un evento “Safe” come possono essere ad esempio gli ultimi Kinky Party Bdsm che ho frequentato. La gente purtroppo, quando c’è di mezzo il sesso tende a confondere ambienti, contesti e modalità, ma non tutti gli eventi legati a questo tema sono uguali tra loro… anzi.
E no, la meravigliosa performance di Shibari di Davide non me la sono persa e ne è valsa davvero la pena. E’ stata la cosa più intensa ed erotica a cui ho assistito al Bergamo Sex.
E trovo preziosa in realtà la sua presenza all’interno di un evento così etero normato e non “Safe”.
Da sempre credo che per fare vera divulgazione bisogna “uscire dalla bolla”, perché parlare sempre e solo ad un pubblico che la pensa già come noi non ci porterà mai a nessuna reale crescita o evoluzione.
E cosa è la divulgazione senza l’evoluzione?
Ti consiglio di ascoltare anche il punto di vista di Davide sull’evento nella sua ultima diretta Instagram (usare anche un uomo come Bunny al Bergamo Sex l’ho trovato decisamente una “dichiarazione di intenti” sex positive molto forte).
Tei, ma Malena l’hai vista?
Si, Malena l’ho vista ma non mi sono fatta foto con lei perché non avevo abbastanza voglia di spararmi una fila interminabile.
Ok, ma oltre alla performance di Shibari di Davide La Greca cosa hai visto al Bolgia?
Al Bergamo Sex le star dell’Hard (tutte donne) si alternano sul palco ognuna con il suo spettacolo che comprende atti sessuali espliciti.
Ci sono attrici vestite nei modi più disparati che si sono masturbate sul palco con dildo giganti e una in particolare che ha squirtato al ritmo di Toxicity dei Sistem of a Down schizzando i più (s)fortunati in prima fila subito sotto al palco centrale, mentre il pubblico in delirio batteva le mani incitandola “squirta, squirta, squirta!!”.
E’ stato un momento estremamente grottesco che mi ha fatto pensare alla famosa “mossa” di Monica Vitti… una sorta di avanspettacolo ma in versione porno? Passo grazie.
Io e M. in quel momento eravamo posizionate alla destra del palco fortunatamente. E quella è stata l’ultima esibizione che abbiamo deciso di “tollerare”.
Dopo ore e ore chiuse dentro al Bolgia e un cicchetto di Rum alle 5 del pomeriggio, l’effetto Las Vegas ha preso il sopravvento e io e M. non ci rendevamo più nemmeno conto di che ora o che giorno fosse, e, sature ormai da qualsiasi immagine sessualmente esplicita, abbiamo lasciato il Bergamo Sex per andarci a mangiare una bella pizza.
Durante le performance sul palco centrale le Star invitavano il (s)fortunato di turno a salire e lo usavano come “reggi dildo” o palo sul quale strusciare le loro perfette (non sempre) protesi mammarie.
Una lanciatissima performer ha addirittura concesso un pompino vero (nascondendo l’atto sotto ad una bandiera tricolore) e un face sitting senza slip al fan selezionato.
Una parte di me ha sperato conoscesse davvero quel ragazzo e non lo avesse realmente scelto a caso dal pubblico. E non l’ho sperato per una strana mia perversione romantica, bensì per una questione di igiene e sicurezza rispetto alle MST (malattie sessualmente trasmissibili).
Nessuna delle altre Star prima di lei si era permessa di avere contatti sessuali diretti (e non protetti) con i genitali di nessuno, o di farsi direttamente toccare le parti intime con le mani al posto che con un dildo o altro genere di toy personale.
Ma fin qui “tutto ok” (per modo di dire), aldilà del fatto che ho osservato uomini del pubblico masturbare con dildo colorati le varie Porno Star che si alternavano sul palco con dei movimenti talmente meccanici e aggressivi (e non aggressivi in una maniera bella ed eccitante), che mi sono chiesta se a casa loro scopassero davvero in quel modo privo di grazia.
Ho visto uomini talmente intrisi da ciò che hanno imparato nei porno che mi è passata qualsiasi fantasia.
Ma veramente nessuna mai gli ha detto che se trapani in quel modo la tua partner probabilmente non riuscirai a farla venire?
Ah giusto, voi non scopate per provare e far provare piacere, ma per il gusto della performance acrobatica.
Insomma, non ti descriverò ogni singola esibizione a cui ho assistito, perché ad una certa mi sembravano tutte uguali tranne per musica, “vestiti”, misura celle protesi e colore dei dildo.
Ma un’ultima cosa che ho visto te la voglio raccontare…
Ho assistito al terribile spettacolo di un uomo il cui consenso è stato violato senza ritegno davanti a tutto il pubblico pagante.
Una cosa alla quale non si pensa mai è il fatto che anche le donne possono essere moleste con gli uomini, e non solo il contrario.
La cultura del consenso non dovrebbe avere genere, ma essere universale.
Se partecipo ad una fiera come il Bergamo Sex, la mia presenza lì non esprime il mio consenso per essere toccat*, per ricevere avance sessuali o per farmi infilare un plug nel culo.
Posso essere al Bergamo Sex perché mi piace il mondo del porno, ma mi interessa solo guardare, ad esempio.
Il fatto che io sia maschio etero cis (arrapato) non è comunque un consenso verso qualsiasi atto sessuale nei miei confronti.
Un uomo del pubblico invitato a salire sul palco da una delle Star, è stato praticamente quasi sodomizzato a sorpresa con un dildo davanti a tutt* (senza comunicazione o accordo precedente), mentre, visibilmente imbarazzato cercava a gesti di fare in modo che la performer si fermasse.
Gesto goliardico? Bah.
(Se non ci credi sappi che ho filmato parte di quel momento e pubblicherò oggi quel video, e tanti altri, all’interno del mio gruppo Telegram esclusivo riservato ai miei sostenitori Patreon dal livello Basic in su).
Credo di essere stata praticamente l’unica persona ad assistere alla scena trovandola parecchio problematica. Ma si, in fondo è tutto un gioco.
Ah il consenso, questo sconosciuto.