Online fioccano ovunque video corsi, guide e tutorial su come conquistare qualcuno che ci interessa.
Ma perché nessuno parla mai del dopo e non da consigli o strategie su cosa fare nella fase successiva alla “conquista”?
Ti metto qui di seguito qualche titolo esplicativo, che di primo acchito mi fa sorridere e subito dopo accapponare la pelle…
“Come superare la preselezione con una donna” (ma cosa c’è il butta fuori come in Disco??)
“Come farsi seguire e cercare da una ragazza” (questa la so, la so, la so!! Rubale la borsetta…)
“Quali comportamenti ti fanno cestinare dal vivo da Lui” (ma Lui chi? Davvero credi che ad ogni uomo o ad ogni donna piacciano le stesse cose?)
Lo sai perché non esistono dei veri corsi che riguardano quello che arriva e succede dopo la conquista? Perché non interessa a nessun*.
No, in realtà non è che non interessa, il problema è che nella fase dopo alla conquista non c’è strategia che tenga.
Negli ultimi giorni ho riflettuto molto sul modo che hanno le persone di esprimere i loro sentimenti quando si tratta di relazioni amorose.
In generale, chi più chi meno, tendiamo sempre a reprimere ciò che sentiamo, perché esprimerlo apertamente sarebbe una vera e propria dichiarazione d’intenti e dichiarare i nostri intenti ci porrebbe in uno stato di vulnerabilità.
Chi è vulnerabile perde al gioco della seduzione.
Ma se la vittoria non mi interessasse?
Perché siamo così ossessionati dal fatto che nelle relazioni ci debba sempre essere chi vince e chi perde, chi rincorre e chi fugge, chi si da e chi si nega?
Il punto è che spesso, anche abbattuto il concetto che in amore nessun* vince e nessun* perde, rimane il fatto che dichiarare i propri sentimenti sia ancora estremamente difficile e tabù.
Di cosa abbiamo veramente paura? Di soffrire.
Arrivata a questa conclusione però mi viene da dire: non è che se una persona evita di dichiarare i propri sentimenti all’altra non li prova comunque.
Se tu ami una persona e non glielo dici, il tuo amore esiste lo stesso, l’unica differenza è che lo saprai solo tu, ma, non mettere l’altro a conoscenza dei tuoi sentimenti non ti eviterà alcuna sofferenza.
Quindi, perché continuiamo a giocare a questo gioco dove ci sentiamo vincenti quando l’altra persona si espone prima di noi?
Siamo portat* a pensare che chi si dichiara per prim* sia la persona più debole della coppia, emotivamente più fragile, sicuramente quella che soffrirà di più anche a lungo termine.
Lo pensavo anche io, e come ti raccontai tempo fa nell’articolo “volevo una vita fatta di primi appuntamenti”, a vent’anni cavalcavo le nuvole saltando da una all’altra in cerca di conferme e rassicurazioni (?). Giravo il mondo affamata di dichiarazioni, senza mai dare nulla in cambio dal punto di vista emotivo.
Oggi invece, penso che le persone che riescono a connettersi con la propria emotività più facilmente e ad esprimere senza problemi e particolari paranoie i propri sentimenti, siano persone con un’ottima dose di sicurezza in se stess*.
Allora, ti ho convinto?…
Io ti amo e tu, mi ami?
Si!