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Ogni mese, attraverso PODCAST, RACCONTI EROTICI autobiografici, FOTO di nudo artistico, audio ASMR, ti accompagno in un viaggio nell’erotismo che ti permetterà di riconnetterti alle tue reali fantasie, per riaccendere il desiderio atrofizzato e viziato.

Ti faccio le domande giuste per aiutarti a risolvere le tue frustrazioni sessuali e relazionali, dando voce ai pensieri che non ti autorizzi a fare.

sesso spontaneo

Il mito del sesso che deve essere spontaneo

“Il sesso deve essere spontaneo, se no non mi va” è una frase che ho sentito ripetere e mitizzare milioni di volte, ma oggi ti spiego come questa falsa credenza sia oltretutto nociva.

C’è un’idea forte alla base dell’opinione che molte persone hanno sul sesso: che sia un fatto spontaneo, una chimica epidermica perfetta sin dal primissimo contatto con l’altr*.

Siamo portat* a pensare che il buon sesso debba essere facile, disinibito, scorrevole e privo di qualsiasi intoppo.

O così o niente. O così o non c’è vera compatibilità.

Ora prendi tutte queste aspettative irrealistiche e aggiungici il mito legato al fatto che il sesso debba essere spontaneo e la frittata è fatta.

La parola “spontaneità” risuona come un mantra in tutti i luoghi e in tutti i laghi in cui si parla di sessualità e di cosa per le persone sia eccitante, emozionante, autenticamente erotico.

E’ difficile ignorare l’entusiasmo con cui ci convinciamo che il sesso davvero meraviglioso debba per forza accadere “sull’onda del momento”.

Ci piace credere che il sesso scaturisca da un impulso animale, un’inclinazione naturale, spontanea e mai “artificiosa”.

Ne parliamo sempre in termini di travolgimento; “non ho saputo resistere…”, “ho sentito un brivido attraversarmi…”, “E’ stato più forte di noi…”.

Questa ossessione per la spontaneità travolgente del sesso, rispecchia la nostra impazienza nei confronti della seduzione e dell’erotismo giocoso, che richiede troppo tempo e fatica e, soprattutto, piena consapevolezza delle nostre azioni e dei nostri desideri.

Alla maggior parte delle persone sembra troppo difficile il fatto di prendersi la responsabilità del proprio piacere e del proprio corpo.

Ci fa più comodo pensare che il sesso sia soggetto solo alle logiche della “magia” e della chimica.

Il sesso premeditato risulta sospetto ai più.

Il punto è che il mito che il sesso debba essere spontaneo, ci allontana dal volerlo volere, dal fare nostro il desiderio e riuscire ad esprimerlo con chiarezza e intenzionalità.

Anche perché, finché il sesso rimane qualcosa che “succede e basta”, non hai certo bisogno di rivendicarlo.

Fa sorridere che, in una società che promuove così tanto il senso di volontà, qualcosa di centrale come il sesso, in particolare il cercarlo volontariamente sia vissuto come volgare e sconveniente.

Quando cerco di sfatare alle persone il mito per cui il sesso debba essere spontaneo se no non ne vale la pena, succede sempre che ribattano raccontandomi dei primi tempi con il/la partner dove tutto accadeva come per magia: la scintilla si accendeva di punto in bianco.

Inutile a volte spiegare a tali persone che, ciò che allora gli appariva come spontaneo, era frutto in realtà di ore, se non giorni, di preparazione.

“Quale abito indosserò per l’aperitivo con l*i? Di cosa parlerò per sedurl*?”

Tutta questa pianificazione inconscia, unita alla produzione immaginativa ricca di dettagli, era parte della preparazione all’evento: il sesso.

La spontaneità è un concetto fantastico, ma non se associata al sesso.

Il sesso non è spontaneo tra gli amanti o tra i novelli innamorati, figuriamoci se lo è all’interno di coppie di lunga data.

Lo so, non ti ho ancora convint*.

sesso spontaneo

Il sesso, all’interno di una relazione è assolutamente intenzionale.

“E’ scattato qualcosa” deve diventare “Facciamo scattare qualcosa”.

Non ci piace pensarla così perché ci risulta orribile dover credere che anche una cosa così piacevole come il sesso richieda un impegno.

L’idea di “pianificare” è un ostacolo perché associamo la pianificazione con il lavoro e il dovere.

Ma sai cosa altro pianifichiamo nella vita? Le vacanze.

Ora ti vedo che ancora storci il naso.

Non sto assolutamente dicendo che pianificare una vacanza sia simile al pianificare una scopata.

Ora cerco di spiegarti meglio.

Quando una coppia stabile inizia a convivere, o comunque condivide diverse incombenze quotidiane, i doveri prendono spesso il sopravvento sul resto generando una scala di priorità differente, nella quale il sesso non è certo sul podio.

Eh ma Tei, il bucato non si fa certo da solo… Certo, e nemmeno il sesso si fa da solo, perché il sesso NON accade se non lo fai accadere.
Soprattutto una volta passata la fase iniziale della NRE.

Tei ma mi stai dicendo che devo mettere in agenda il sesso, tipo “sesso giovedì ore 22”? Mi sembra così patetico.

Come dice la psicoterapeuta, esperte in terapia di coppia, Esther Perel: “se non vuoi che il sesso sia solo un’altra voce sulla lista di cose da fare, non trattarlo come se lo fosse…”, “…non sto parlando di mettere il sesso in agenda, parlo di creare uno spazio erotico, e questo richiede tempo.”

Eh già… creare uno spazio erotico.

Creare uno spazio erotico significa mettere da parte i “soldi” per riuscire a far “accadere” la vacanza.

Creare uno spazio erotico non definisce cosa poi accadrà in quello spazio/in quella vacanza, ma la sola azione di crearlo, è caratterizzata da una forte intenzione.

Quando vuoi preparare una buona cena per una persona a cui vuoi bene, per prima cosa pensi al menù, magari guardi delle video ricette, poi esci alla ricerca delle migliori materie prime, ti appresti ad apparecchiare la tavola e, mentre cucini, attendi l’arrivo dell’ospite.

L’ospite potrebbe darti buca all’ultimo momento? Si, potrebbe.

L’ospite potrebbe non avere abbastanza fame o soffrire di acidità di stomaco che gli impedirà di gustarsi la cena come speri? Si, potrebbe.

L’ospite potrebbe non gradire il menù che hai scelto pur dimostrandosi riconoscente? Si, potrebbe.

In tutto questo però tu hai dedicato tutta la giornata alla preparazione intenzionale di uno spazio di benessere per te e l’ospite.

Anche se la cena potrebbe non andare come speravi, la fase dei preparativi è stato puro godimento epicureo, quasi un’esperienza erotica dove tutto è pianificato per generare piacere.

E’ un sacco di lavoro, ma non dovrebbe essere un lavoro pesante, bensì divertente.

Nel caso in cui per te non fosse così, forse c’è qualche nodo/conflitto che ti consiglio di sciogliere con un* professionista.

E’ accettabile pensare di pianificare una cena a due, ma sembra macchinoso dover applicare lo stesso impegno nella creazione di uno spazio erotico e sessuale.

Forse, tra le altre cose, hai anche la convinzione che l’atto seduttivo e il corteggiamento non dovrebbero essere più necessari dopo la “conquista iniziale”?

Devo ancora sedurre partner se è già “mio/mia”?

sesso spontaneo

Sai perché siamo così riluttanti davanti al dover corteggiare “ancora” l’altr* all’interno di una relazione stabile?

Questo blocco è spesso l’espressione nascosta di un desiderio infantile di essere amat* così come siamo, senza alcuno sforzo da parte nostra, senza farci carico delle nostre responsabilità all’interno della relazione di coppia.

Dobbiamo essere amat* perché siamo speciali.

Ma l’amore incondizionato che una madre/padre può provare per la propria prole, nulla ha a che vedere con quello di tipo “romantico”.

All’interno di una relazione ci sono dei diritti e dei doveri, ma più che di doveri mi piace parlare di responsabilità e, una di queste, è il compito di impegnarsi entramb* alla creazione di uno spazio erotico da ravvivare nel tempo.

Solo perché vivi con qualcun* e magari hai anche sposato questo qualcun*, ciò non significa che l’altr* sarà sempre disponibile sessualmente per te. Anzi, casomai richiede più attenzione di una conquista occasionale random.

Non dico tutti i giorni, ma una volta ogni tanto prova a considerare l’altr* come un ottimo piatto da cucinare.

E ora, pensa di nuovo alla tua vacanza… ti sei mai res* conto che la pianificazione crea aspettativa?

So anche che ti hanno sempre inculcato che “non bisogna avere aspettative”, ma sai una cosa? Le aspettative sono naturali, l’unico caso in cui diventano nocive è quando si parla di aspettative irrealistiche.

Aspettativa, in fondo, significa solo non vedere l’ora che accada qualcosa in cui speriamo.

Quindi, “pianificare” il sesso (uno spazio erotico) aiuta a generarlo.

Quando cucini quell’ottimo piatto per l*i riesci quasi ad assaporarlo in anticipo, immagini la faccia dell’ospite mentre lo gusterà e i complimenti che potrebbe farti.

Fantastichi, sogni, immagini, costruisci una trama, generi aspettative e attesa: crei uno spazio per il piacere.

Sempre secondo la psicoterapeuta Esther Perel, “elementi fondamentali del desiderio come lo struggimento, l’attesa e la brama possono essere creati con premeditazione, anche nelle relazioni stabili”.

Sai che quando le coppie si lamentano dell’apatia sessuale generalmente non è quasi mai una questione di frequenza?

Di solito è il desiderio di qualcosa di più, qualcosa di meglio.

Per questo motivo è importante esplorare il proprio immaginario erotico andando a fondo nelle fantasie sessuali che ogni persona ha, piuttosto che analizzare la vita sessuale.

L’atto fisico del sesso è un argomento troppo limitato e degenera subito in una conversazioni sui numeri, ma la natura umana ricerca intensità più che frequenza.

Sai cosa desiderano in fondo tutte le persone? Sentirsi vive.

Gli animali fanno sesso (oltretutto con fini legati alla procreazione), mentre l’erotismo è una prerogativa dell’essere umano.

L’atto sessuale vero e proprio non risulta nemmeno necessario per vivere una piena esperienza erotica.

L’erotismo è coltivare l’eccitazione, un’infinita ricerca determinata del piacere.

“L’erotismo, intrecciato com’è con l’immaginazione, è un’altra forma di gioco. Penso al gioco come a una realtà alternativa a metà strada tra quella affettiva e quella immaginaria, un luogo sicuro dove sperimentare noi stess*, e rischiare. Attraverso il gioco sospendiamo l’incredulità: fingiamo che qualcosa sia reale quando sappiamo fin troppo bene che non lo è. La serietà non ha posto qui.”

Il gioco spensierato ed incosciente e la sua caratteristica fondamentale è quella di non avere nessuno scopo.

Nella nostra cultura fatta di senso del dovere, efficenza, produttività e obblighi, la mancanza di utilità del gioco è molto difficile da accettare.

Ma il sesso, a scopo non procreativo, altro non è che… indovina un po’… gioco.

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