“Io scommetto che tu sei uno di quegli ingrati che lo mette in culo a qualche poveraccio senza neppure dargli la cortesia di menarglielo davanti per sdebitarsi.”
Hartman (full metal jacket)
Per colpa della cultura machista che permea la nostra società, ancora oggi l’esplorazione dell’ano maschile non è vista di buon occhio e viene sempre associata ad uno specifico orientamento sessuale (come se poi ci fosse qualcosa di male), anche se, come ho scritto e ripetuto milioni di volte, “non è la stimolazione a fare l’orientamento”.
Come ormai dovresti sapere, l’ano è una zona erogena ricca di terminazioni nervose e, ho un’ottima notizia per te: ce l’abbiamo tutt*!
Quindi si, spoiler, “prenderlo nel culo” può essere molto bello e non ha niente a che vedere con l’idea di umiliazione che viene associata all’atto (a meno che non sia proprio quella la tua fantasia!).
Si Tei, ma prendere nel culo cosa?
In questo caso lo strap-on!
Fare divulgazione sessuale è molto divertente perché c’è sempre un tema che non si è ancora toccato e qualcosa di nuovo da esplorare.
Tra l’altro, il pegging, è stato un argomento che per diversi anni io e il mio partner non abbiamo affrontato.
È capitato di menzionarlo di tanto in tanto, ma mai seriamente. Non è che lui fosse totalmente estraneo alla stimolazione anale, eppure, vedeva qualcosa di molto invasivo nella pratica del pegging.
Personalmente invece, l’uso dello strap-on per mettere in atto il pegging è sempre stato un universo che avrei voluto esplorare. Ci fantasticavo su da un po’, ma non volevo certo fare pressioni al mio partner, dato che purtroppo (per esperienze passate), so bene come ci si sente ad essere forzat* a fare qualcosa che non ci va di fare o a non poter scegliere davvero liberamente senza condizionamenti, o ricatti (più o meno velati) da parte dell’altr*, quando dire di si o di no.
Cos’è il pegging?
In breve, il pegging, è quando una donna penetra il suo partner analmente indossando un dildo strap-on.
Il pegging, ancora oggi, è sicuramente una pratica tabù, proprio per via del fatto che si basa su una dinamica che prevede una sorta di “inversione di ruoli” a letto.
Non è una pratica a cui la maggior parte delle persone è abituata, ma è del tutto sano che una coppia o un individuo abbia il desiderio di esplorarla.
Perché un uomo dovrebbe provare il pegging
Gli uomini possono godere del loro corpo non solo attraverso la stimolazione del pene. La maggior parte di loro non sa nemmeno quanto probabilmente apprezzerebbe un massaggio alla prostata fatto nel modo giusto, figuriamoci la penetrazione anale con uno strap-on.
Ci sono molteplici premi in serbo per i valorosi condottieri che riusciranno a superare le loro barriere mentali e ritrosie: quella sensazione di qualcosa di nuovo e trasgressivo, e la ciliegina sulla torta sotto forma di un possibile e intenso orgasmo prostatico che è, per molti, più coinvolgente di un orgasmo “standard”.
Come io e il mio partner abbiamo iniziato a praticare il pegging
Da quando il mio compagno ha iniziato a usare i massaggiatori prostatici (dall’apertura del blog le aziende di sex toys me ne hanno sempre inviati tanti e qualcuno doveva pur testarli!), ho trovato il coraggio di chiedergli del pegging.
Ho cominciato girandoci letteralmente attorno, aggiungendo via via sempre più giochi anali al nostro tempo passato in camera da letto.
Partendo dal rimming, passando al “classico” dito nell’ano mentre gli praticavo sesso orale.
Ho proseguito chiedendogli quali fossero le sue idee rispetto all’argomento pegging. Sembrava leggermente a disagio, ma in fondo incuriosito.
Spesso, una delle cose più difficili in coppia, è proprio confidare all’altr* le nostre fantasie. Per questo tastare il terreno provando semplicemente a chiedere a partner cosa ne pensa di una determinata cosa, può essere un ottimo inizio.
Ho continuato spiegandogli che lo amo e la sensazione del suo pene che entra dentro di me mi fa sentire più vicina e connessa a lui e penso che per una volta sarebbe bello provare a regalargli la stessa esperienza.
Successivamente ho lasciato cadere la conversazione dandogli del tempo per riflettere.
Dopo una settimana ero pronta a chiedergli se aveva più pensato al pegging, ma quella sera a letto mi sorprese e, durante la nostra sessione di coccole, mi disse che era aperto alla sperimentazione.
Da quando l’abbiamo provato la prima volta abbiamo testato diverse posizioni (sia mia che sue) e ovviamente differenti strap-on.
Uno dei miei preferiti rimane in assoluto quello componibile e con supporto magnetico di Ma Joie che ho recensito sul blog mesi fa (ottimo prodotto e super stabile anche per chi ama il sesso più wild!!).
Finora mi sono resa conto di essermi soffermata a raccontare il punto di vista del mio partner rispetto alla nostra esperienza con il pegging, ma l’obiettivo di questo articolo, in realtà, è soprattutto quello di raccontare cosa ho provato io in quanto donna “attiva”.
Per un certo periodo della mia vita, il fatto di dominare un uomo penetrandolo analmente non mi ha mai nemmeno sfiorato e sai perché?
Perché probabilmente sono stata anche io vittima di omofobia interiorizzata e, una parte di me pensava che non fosse eccitante vedere un uomo che si lascia sodomizzare dalla sua partner, rendendolo ai miei occhi poco virile.
Ma credo che il punto sia cambiare proprio visione sulla pratica in sé, in primis discostandola dal concetto di dominazione.
Non necessariamente penetrare una persona (analmente o meno) significa dominarla, a volte lo si fa semplicemente per sentirsi più conness*. Ci avevi mai pensato?
Ed è proprio così che mi sono sentita la prima volta che ho sperimentato il pegging con il mio partner: profondamente connessa e intimamente grata a lui per essersi affidato a me.
Il fatto di lasciarsi penetrare da qualcun* (che sia qualcun* con un pene o con uno strap-on), prevede una base di fiducia notevole.
Permettere all’altr* di penetrarci (in particolare analmente), ci può far sentire più vulnerabili, anche perché psicologicamente si associa spesso la stimolazione anale al dolore.
Ho realmente ringraziato il mio compagno per aver esaudito questa mia fantasia, guardandolo con gli occhi pieni di amore.
Alcuni consigli e posizioni per praticare il pegging
Andrò abbastanza dritta in questa ultima parte, dato che tante informazioni le puoi già reperire in altri miei articoli sul sesso anale, il rimming o il massaggio prostatico.
Scegliete insieme lo strap-on adatto alla vostra “coppia” (con coppia intendo anche coppia di amici, per praticare pegging non c’è bisogno di avere una relazione romantica, basta ci sia rispetto e fiducia).
Armatevi di un buon lubrificante a base d’acqua e tanto tempo e pazienza (il primo tentativo non sarà perfetto e probabilmente non lo ricorderete come il vostro preferito).
Se sei tu la persona che indossa lo strap-on, non dimenticare mai di giocare con il suo pene (pegging + handjob = una combinazione incredibile che vi regalerà fuochi d’artificio).
Puoi anche pensare di spingere lentamente il toy dentro di lui mentre da solo si stimola l’asta, il glande, lo scroto o il perineo aggiungendo anche un piccolo toy vibrante come ad esempio un bullet.
Provate diverse posizioni, perché in questo caso l’angolazione fa la differenza e può essere estremamente soggettiva in base ai corpi coinvolti. Per le primissime esperienze personalmente ho amato la situazione dove lui era steso a pancia in su con le ginocchia piegate al petto e io mi trovavo semi eretta e perpendicolare al suo corpo.
Questa posizione permetteva a lui di rilassarsi totalmente e a me di poter godere delle espressioni sul suo viso senza perdermi nulla, nemmeno la reazione più impercettibile.
A proposito di reazioni, durante una pratica come il pegging, in particolare durante le prime volte, è importantissimo chiedere a chi riceve continui feedback per poter aggiustare la velocità di spinta, la posizione o interrompere il gioco in qualsiasi momento.
Saper rispettare il no e lo stop dell’altr* senza lasciarsi trasportare dalla foga del momento, deve sempre essere alla base di qualsiasi gioco erotico.
Proprio per quanto riguarda la foga de momento, devo dire che ho trovato l’esperienza del pegging molto coinvolgente e al di sopra delle mie aspettative, ma non del tutto semplice perché richiede (in quanto parte attiva) anche una certa “prestanza fisica” e allenamento.
Detto in parole povere, alla fine, buttandomi sul letto sfiancata, ho guardato il mio partner chiedendogli “ma come fate voi uomini?? È davvero faticoso…”.
Ps consiglio extra: se hai i capelli lunghi come i miei prepara un elastico, perché ti saranno d’impiccio e potresti avere caldo.