Nell’articolo sul mito della spontaneità, ti ho parlato per la prima volta di “spazio erotico”, concetto del quale Esther Perel tratta abbondantemente nel suo libro “Intelligenza erotica”.
Ciò che per certo ho imparato di fondamentale sullo spazio erotico, è che non si crea né alimenta da solo.
Siamo abituat* a parlarne come di un qualcosa che è per forza innato o, appunto, spontaneo e che tende a scemare man mano che la relazione diventa solida.
In realtà, concentrandoci su questo, è come se trovassimo la scusa per non occuparci e prenderci cura di tale spazio. Ci deresponsabilizziamo affermando che “le relazioni funzionano così, passata la prima fase di innamoramento…”
Le relazioni “funzionano così” perché siamo noi a permetterglielo.
La connessione erotica è una sensazione tangibile, vera e concreta che spinge due persone ad avere una sorta di tensione palpabile e reciproca, e permette loro di alimentare e dare vita a un forte desiderio sessuale e spazio erotico.
La tensione erotica agisce come una sorta di ponte, che mette in relazione il vivere quotidiano con la possibilità di sperimentare uno spazio di erotismo.
Ora ti spiego meglio…
La routine quotidiana, spesso risulta totalizzante e ritagliarsi momenti di intimità per la coppia è molto difficile. Questo porta a diminuire la frequenza, ma anche la qualità dei rapporti e, di conseguenza, il livello di soddisfazione e appagamento generale.
Le persone oggi come oggi, non riescono a concedersi il tempo di sperimentare quanto possono essere erotiche, quanto il loro corpo può “sentire”.
Spoiler: obbligarsi ad aumentare in modo meccanico la frequenza non ti renderà più soddisfatt*.
L’unica cosa su cui ha senso lavorare è la qualità dei rapporti.
Come si interviene per migliorare la qualità, lo spazio erotico e la tensione sessuale?
È possibile farlo attraverso due strategie di comportamento ben precise: l’anticipazione positiva e il contatto inesigente. Due metodi che mirano ad aumentare le occasioni in cui poter esprimere il proprio desiderio sessuale.
Entrambi i metodi puntano a far recuperare alla coppia la perduta dimensione ludica dell’eros.
Anticipazione positiva
Quando si parla di anticipazione positiva, si intendono tutti i pensieri e attività che precedono l’atto sessuale, come quelli che siamo abituati a chiamare (erroneamente) “preliminari”.
Il tutto però va attuato senza uno scopo finale, ma solo per il piacere di alimentare e tenere vivo l’interesse sessuale reciproco, liberandosi da eventuali imposizioni e/o aspettative sulla propria sfera intima e creando una connessione erotica sempre viva; donando alla coppia la libertà di provare piacere con più frequenza e in senso più ampio rispetto a quello genitale, in modo più appagante e coinvolgente, a tutti i livelli.
Fanno parte dell’anticipazione positiva anche: preparare una cenetta per partner, fare dei regali legati al mondo dell’eros, leggere insieme un racconto erotico, concedersi un trattamento rilassante di coppia ecc, ecc.
Contatto inesigente
Quando pensiamo al sesso in coppia, generalmente lo identifichiamo con un qualcosa che ha come obiettivo il raggiungimento dell’orgasmo, invece credo che orientarci di tanto in tanto verso un contatto di tipo inesigente, ci possa togliere tutta una serie di ansie e aspettative che sono controproducenti.
La mansione sessuale dell’accarezzamento inesigente, serve per ricominciare tutto da capo, lasciando spazio a sensazioni che non si provano da tempo.
Quando un* terapeuta prescrive questa mansione alla coppia, l’obiettivo è quello di permettere ai/alle due partner di riscoprire il piacere di accarezzare e di essere accarezzat*, sperimentando anche nuove modalità seduttive (indumenti particolari, postura, ambiente dedicato…).
Il contatto inesigente risulta molto utile anche per sensibilizzarci nei confronti delle zone erogene del/della partner.
Come si pratica il contatto inesigente
In genere, una delle due persone si stende a pancia sotto e viene accarezzata dal/dalla partner, che comincia dalla nuca, per proseguire fino alle caviglie e ai piedi.
Poi, sempre chi ha ricevuto, si gira pancia sopra e il/la partner continua ad accarezzarl*cominciando dal viso, il petto, l’addome, le cosce, i piedi (tempo stimato: 15 minuti, al seguito dei quali si invertono i ruoli).
Ti sarai res* conto che non ho menzionato la zona genitale. Beh, è una scelta voluta, proprio perché questa va evitata.
L’accarezzamento deve essere leggero ed esplorativo, con i polpastrelli delle dita, senza usare bocca o genitali.
L’esercizio va trattato come una vera e propria terapia e va fatto a giorni alterni, entramb* nud*, sul letto e con le luci accese, magari dopo una bella doccia.
Cosa si fa se si verifica eccitazione durante il contatto inesigente?
Assolutamente nulla.
Per una volta i rapporti sessuali non sono l’obiettivo e, anzi, sono vietati (almeno per un po’).
Consiglio extra:
Quando sarai tu la persona che accarezza, concentrati sull’esplorare l’altr* partendo da ciò che ti piace e stimola i tuoi sensi, scegliendo consapevolmente di prenderti la responsabilità del TUO piacere.
Contatto inesigente e disfunzione erettile
Devi sapere che nella terapia di tipo sessuologico di coppia, la disfunzione erettile è considerata come un problema della coppia e non del singolo individuo.
Quindi prevede, dove è possibile, la partecipazione al trattamento da parte di entrambi i partner.
L’obiettivo della terapia nei casi di disfunzione erettile, è quello di prevenire l’ansia da prestazione, che ostacola il raggiungimento di un’erezione adeguata all’atto penetrativo.
In questa fase, proprio gli esercizi basati sul contatto inesigente vengono spesso sfruttati, proibendo inoltre i rapporti sessuali e la ricerca del raggiungimento dell’orgasmo per un periodo di tempo definito.
Lo scopo della stimolazione non genitale (in questo caso) è proprio quello di ottenere erezioni spontanee poiché non ricercate e non richieste e, soprattutto, senza un fine.