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Ogni mese, attraverso PODCAST, RACCONTI EROTICI autobiografici, FOTO di nudo artistico, audio ASMR, ti accompagno in un viaggio nell’erotismo che ti permetterà di riconnetterti alle tue reali fantasie, per riaccendere il desiderio atrofizzato e viziato.

Ti faccio le domande giuste per aiutarti a risolvere le tue frustrazioni sessuali e relazionali, dando voce ai pensieri che non ti autorizzi a fare.

scala mobile relazionale

Cos’è la scala mobile relazionale?

Hai mai sentito parlare di scala mobile relazionale? Ti racconto cos’è e perché non deve per forza essere qualcosa di negativo.

Recentemente una mia amica mi ha chiesto, come ho fatto durante il mio “allegro” passato universitario a riuscire ad evitare di “prendermi una cotta” per tutti i vari ragazzi con cui uscivo? 

Per prima cosa vorrei parlarti dell’espressione “prendere una cotta“. 

Perché ci riferiamo a “prendere” qualcosa di positivo (come l’amore) nello stesso modo in cui parleremmo di “prendere” un comune raffreddore o il Covid

Perché le emozioni e i sentimenti vengono spesso inquadrati come se fossero una malattia? 

Inoltre, la parola “sentimento” comprende qualsiasi emozione che il cuore umano possa contenere. 

Capisco che la frase “prendere una cotta” (o come dice la Gen ZCrush”) di solito non è intesa alla lettera e può essere un’utile scorciatoia, ma penso che valga la pena esaminare il modo in cui viene inquadrata la questione. 

Le parole sono importanti” e spesso riflettono (o modellano) il modo in cui vediamo il mondo.

Cosa significa “prendere una cotta”? E perché cerchiamo di evitarlo?

Intendiamo innamorarci, no? 

Il mio istinto mi dice che gran parte dell’avversione verso questi famosi sentimenti ultra spaventosi che dovremmo evitare di “prenderci”, deriva dall’idea che una volta che ti sei innamorat* dovrai fare qualcosa a riguardo. 

Quei sentimenti, quell’amore romantico, non possono semplicemente essere goduti come gioia, lussuria, eccitazione o speranza, ma devono per qualche motivo intensificarsi.

scala mobile relazionale

Se però come me hai già decostruito molte cose rispetto all’idea di amore romantico e ti muovi in ambienti sex positive, saprai che non è così. 

È più che possibile essere romanticamente innamorat* di qualcun*, ma evitare cose come la monogamia, il matrimonio, la convivenza, i figli… o qualsiasi altro livello possibile sulla scala mobile relazionale.

Quindi, se il tuo ragionamento per non “prendere una cotta” in realtà equivale più a un’avversione per “l’impegno” e la scala mobile relazionale, la buona notizia è che finché tu e partner capirete che le due cose non devono essere collegate, probabilmente potrai rilassarti. 

Se sei sincer* con le persone con cui esci e dici che l’impegno a lungo termine (o la monogamia, o il matrimonio, o la convivenza, o qualunque cosa specifica che ti scoraggia) non fa per te, allora l’amore non sarà più qualcosa che devi evitare a tutti i costi manco fosse un’influenza.

Si Tei ma quindi cos’è questa scala mobile relazionale? 

“Mi sembra che la nostra relazione non stia andando da nessuna parte…” se hai mai sentito (o magari detto) questa frase, in realtà sai già qualcosa sulla scala mobile relazionale.

La scala mobile relazionale è uno dei tanti “copioni sociali” a cui ci atteniamo: abitudini su come le persone dovrebbero “comportarsi” e su cosa “dovremmo” pensare o sentire, in determinati contesti o situazioni. 

Questi famosi copioni sociali avvantaggiano e fanno sentire bene alcune persone, ma non sempre e, di sicuro, non tutt*.

Quando la maggior parte delle persone dice “una relazione”, di solito intende qualcosa del genere: i/le partner seguono una serie progressiva di passaggi, ciascuno con indicatori visibili, verso un obiettivo chiaro.

Di base la scala mobile relazionale non è altro che l’insieme predefinito di aspettative sociali per le relazioni intime. 

L’obiettivo in cima alla scala mobile relazionale è quello di raggiungere un matrimonio convivente permanentemente monogamo (sessualmente e romanticamente esclusivo tra due persone) – legalmente sancito, se possibile. 

In molti casi anche comprare una casa e avere figli rientra nell’obiettivo. 

Ci si aspetta che i/le partner rimangano insieme in cima alla scala mobile fino a che morte non l* separi.

La scala mobile è lo standard in base al quale la maggior parte delle persone valuta se una relazione intima in via di sviluppo è significativa, “seria”, buona, sana, impegnata e vale la pena perseguirla o continuarla.

In altre parole, la scala mobile relazionale è ciò con cui la maggior parte delle persone cresce e quindi in automatico siamo portat* a credere che le relazioni romantiche dovrebbero andare per forza in un’unica direzione e cioè quella che conosciamo e che ogni adult* emotivamente san* “dovrebbe” desiderare. 

L’amore è qualcosa di talmente personale e indefinito che secondo me non dovrebbe funzionare allo stesso modo per tutt*, quindi è bene sapere quali sono le tue opzioni.

Passi sulla scala mobile relazionale

Le relazioni cosiddette tradizionali progrediscono attraverso otto fasi. 

Queste possono variare leggermente in base alla cultura e/o alla sottocultura. 

Ma generalmente funziona così:

scala mobile relazionale
    1. Entrare in contatto. Flirtare, appuntamenti casuali/occasionali e sesso (possibilmente).
    2. Iniziazione. Gesti o rituali di corteggiamento romantico, investimento emotivo (“innamoramento”) e quasi certamente contatto sessuale (ad eccezione delle persone religiosamente o socialmente conservatrici o asessuali).
    3. Rivendicare e definire. Dichiarazioni reciproche d’amore, presentarsi in pubblico come coppia (diventare un “noi”), adottare e utilizzare etichette di ruolo relazionale comuni (“il mio ragazzo”, ecc.). 
      Avere aspettative, o stipulare accordi espliciti, per l’esclusività sessuale e romantica – e anche porre fine ad altre relazioni intime, se presenti. 
      Passaggio a rapporti vaginali/anali senza barriere, se applicabile (tranne se ciò presenterebbe rischi di gravidanza indesiderata). 
      Una volta raggiunto questo passaggio, qualsiasi passo successivo (incluso il semplice mantenimento della relazione) può essere considerato un impegno implicito verso intenzioni di futuro condiviso.
    4. Istituzione. Adattare i ritmi della tua vita all’altr*. Stabilirsi in schemi per trascorrere del tempo insieme (appuntamenti serali regolari e incontri sessuali, trascorrere del tempo a casa dell’altr*, ecc.).
    5. Impegno. Discutere o pianificare un futuro condiviso a lungo termine come coppia monogama. Aspettative di responsabilità reciproca per la localizzazione e il comportamento. Incontrare la famiglia d’origine dell’altr*.
    6. Fusione. Andare a vivere insieme, condividere una casa e/o le finanze, fidanzarsi per sposarsi o qualcosa di simile.
    7. Conclusione. Sposarsi e avere figli (non obbligatorio, ma fortemente venerato socialmente). La relazione è ora “finalizzata” e si prevede che la sua struttura rimanga statica fino alla morte di un* dei/delle partner.
    8. Eredità. Acquistare una casa, avere e crescere figli. Non è più così richiesto come una volta, ma spesso le coppie potrebbero non sentirsi (o essere percepite come) pienamente “valide” finché non raggiungono questi parametri aggiuntivi dopo il matrimonio.

La scala mobile relazionale di per sé non ha nulla che non va, se non fosse che a volte sembra l’unica modalità relazionale valida, mentre così non è e non dovrebbe essere.

Spesso, questo modello genera ansia nelle persone, soprattutto quando, per qualche motivo, non riescono a seguire i “giusti” step e nell’ordine canonico.

5 caratteristiche distintive delle relazioni basate sul concetto di scala mobile

Le relazioni che viaggiano sulla scala mobile relazionale soddisfano (o hanno l’obiettivo di soddisfare) tutti questi criteri, alcuni in modo più rigoroso di altri. 

Le persone dovrebbero poter scendere dalla scala mobile scegliendo di divergere da uno qualsiasi di questi criteri (o da più criteri contemporaneamente) senza per questo sentirsi meno valide come coppia.

    1. Esclusività sessuale e romantica tra due – e solo due – partner. (Comunemente chiamata monogamia.)

       

    2. Unire infrastrutture di vita e identità . Condividere una casa e altre risorse, come le finanze.
    3. Gerarchia.  Alcune relazioni sono considerate più importanti di altre e quindi “vincono” per impostazione predefinita in molte situazioni. Sulla scala mobile, poiché è consentito avere un solo partner sessuale/romantico, quella relazione è considerata più importante di quasi tutte le altre relazioni (come le amicizie), con la possibile eccezione della genitorialità.
    4. Connessione sessuale, almeno all’inizio della relazione. (Il sesso spesso svanisce o scompare, soprattutto nella monogamia a lungo termine.)
    5. Continuità e coerenza. Le relazioni delle scale mobili non dovrebbero fermarsi o tornare a uno stato meno “unito”. Inoltre, i/le partner hanno ruoli definiti: non dovrebbero passare dall’essere amanti, all’essere amici platonici, per esempio. 

Ma quindi Tei cosa posso fare se non voglio salire sulla tradizionale scala mobile delle relazioni? 

scala mobile relazionale

Se non voglio seguire il copione sociale che detta in generale come dovrebbero svolgersi le relazioni impegnate, passando gradualmente “dall’appuntamento” “all’esclusività” e poi verso la convivenza, il matrimonio, i bambini e oltre? 

Sai, potresti sentirti decisamente apert* a cose come vivere insieme e possedere una casa in comune, ma non a figli e matrimonio.

Ma questo non vuol dire che la scala mobile relazionale sia di per sé negativa, penso solo che si dovrebbe come sempre parlare di pluralità, così come per i femminismi, gli orientamenti relazionali e/o sessuali e tante altre cose.

Come ci si può identificare in un’unica scala mobile quando le persone hanno esigenze e caratteristiche tanto differenti tra loro?

Ecco, a questo proposito ho un’idea.

Come ti sembrerebbe la questione se ognun* di noi pensasse alla sua personale idea di scala mobile relazionale, fatta in ogni caso di un crescendo, ma diverso per ogni individuo/coppia.

Allora eccoti un esempio di punti che potrebbero essere inseriti in una nuova idea di scala mobile relazionale alternativa nell’ordine in cui vuoi tu e se lo vuoi… ricordati, è solo un esempio.

Fornire all’altr* la tua password del wifi.

Imparare come prende il tè/caffè.

Stabilire un linguaggio tutto vostro.

Mostrare all’altr* la tua cronologia su Pornhub.

Tenere un tuo spazzolino da denti a casa sua.

Incontrare gli amici dell’altr*.

Avere un disaccordo e ammettere di avere torto/scusarsi.

Andare ad un concerto insieme.

Piangere un* di fronte all’altr*.

Fare pegging.

Scambiarsi dei regali.

Sesso a tre con un* dei tuoi/suoi amici/amiche.

Andare via insieme per un intero weekend.

Vedere l’altr* quando è arrabbiat*. Come affronta quel momento? Cosa succede quando è arrabbiat* con te? Cosa succede quando dici all’altr* di “no” riguardo a qualcosa che voleva? Come gestisce i conflitti? 

Prendere possesso di una delle sue felpe.

Incontrare la sua famiglia (di sangue o non).

Guadagnarsi il diritto di prendere gentilmente in giro la famiglia dell’altr* .

Accompagnare l’altr* dal medico, alle pompe funebri o in qualche altro luogo spaventoso/triste per tenergli/le la mano.

Una vera vacanza insieme, con pianificazione e tutto.

Acquistare qualcosa di cui avrete la custodia congiunta, come un divano, una televisione o un castello gonfiabile.

Intraprendere un progetto collaborativo: rinnovare il bagno del tuo appartamento; scrivere un libro insieme, o magari una canzone o una poesia; allenarsi insieme per una maratona. 

Una volta, in passato, sono uscita con un ragazzo che era molto ansioso di intensificare la sua relazione con me. 

I passi a cui voleva che arrivassimo erano tutti quelli che avrei associato a una “relazione tradizionale”, e il pensiero di salirli mi faceva sentire in preda al panico. 

Ma non penso che l’escalation sia negativa di per sé: aumentare l’intimità è sicuramente un obiettivo fondamentale e condivisibile. 

I passi che però ho sempre desiderato di più (fare un figlio insieme e creare un linguaggio di coppia unico) non sono quelli che possono essere pianificati o richiesti specificatamente, sono solo cose che accadono se il momento e la connessione sono giusti. 

Quindi, forse, la mia scala mobile di relazione alternativa è meno una scala e più un dolce fiume: salti su un gommone e lo colleghi a quello di qualcun altro, poi vai alla deriva ovunque ti porti la corrente.

In ogni caso, penso che possiamo essere tutt* più creativ* di “matrimonio – mutuo – figli”

Ricordati, ne abbiamo già parlato, secondo la regola della proprietà commutativa: modificando l’ordine dei addendi, il risultato non cambia. 

Se questa regola funziona in matematica, perché non dovrebbe funzionare anche all’interno delle relazioni?

Ciò che ti propongo io, oltretutto, è ancora più sovversivo, dato che ti suggerisco di modificare proprio gli addendi.

 

Non ti resta che provare e stare a guardare cosa ne esce fuori e dove ti porterà la corrente…

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