Stabilire dei confini sani è fondamentale per prendersi cura di sé e avere relazioni positive.
Ma cosa sono i confini?
I confini variano da persona a persona e sono mediati da influssi culturali, personalità e contesto sociale.
I confini appropriati nell’ambito di un incontro di lavoro sembrerebbero assurdi se applicati in una discoteca tra amici.
Stabilire dei confini definisce le nostre aspettative su noi stess* e sulle altre persone nei diversi tipi di relazioni. Possiamo non subire i confini dell’altr* solo se conosciamo i nostri.
I confini sono limiti che identifichiamo per noi stess* e applichiamo tramite l’azione o la comunicazione.
Quando definiamo ciò di cui abbiamo bisogno per sentirci al sicuro e in salute, creiamo strumenti concreti per proteggere quelle parti di noi.
Ho parlato di confini anche all’interno del mio workshop sull’immagine corporea (e più di recente e in modo mirato anche in quello che ho tenuto a Brescia sabato 5 aprile 2025), in cui ho spiegato come, per prendersi cura della propria immagine corporea è importante stabilire tali confini spesso proprio con le persone con cui interagiamo di più (genitori, partner, amici stretti) e che magari fanno commenti non richiesti sul nostro aspetto.
Come l’esercizio fisico o la meditazione, la maggior parte delle persone sa che porre dei confini al lavoro e nella vita privata è qualcosa che probabilmente dovrebbero fare per il proprio bene, ma anche quello di chi le circonda.
Tuttavia, trovare il tempo (e la voglia) per modificare comportamenti disfunzionali e imparare e costruire nuove abitudini, è più facile a dirsi che a farsi.
Studi recenti mostrano che lo stress, l’ansia e l’insonnia, nel periodo post-pandemia sono aumentati. Non sorprende che sia così, dato che all’interno di questo sistema sempre più capitalista dove la performance è l’unica cosa che conta, il tempo libero delle persone diminuisce ogni giorno di più.
Settare dei confini è la reale soluzione alla portata di chiunque.
Quando definiamo ciò di cui abbiamo bisogno per sentirci sicuri* e san* e creiamo strumenti per proteggerci, possiamo fare miracoli per il nostro benessere al lavoro, a casa, nelle relazioni sia romantiche, che amicali o sessuali.
Un confine, ad esempio, potrebbe essere il modo in cui vogliamo che i nostri/le nostre partner e colleghi/colleghe comunichino con noi, quando vogliamo che i nostri capi/cape ci contattino o persino i giorni in cui preferiamo lavorare rispetto al riposo (lo so, questo non è attuabile per tutt*).
Allora perché abbiamo così tante difficoltà a impostare dei confini nelle relazioni di varia natura?

La pelle è un evidente confine fisico, ma esistono anche altri tipi di confini interpersonali, tra cui un limite che si estende oltre il corpo.
Considera cosa succede quando qualcun* ti si avvicina troppo. Sicuramente lo descriveresti come una persona che invade il tuo spazio personale, ma è importante sottolineare come le definizioni di spazio personale variano a seconda della cultura, del tipo di relazione e del contesto sociale.
Nella mia esperienza di consulenza sex positive a varie tipologie di persone, ho imparato che la pratica di definire confini sani può essere vitale.
Sebbene i limiti rappresentino cose diverse per persone diverse, ci costringono universalmente a esaminare comportamenti disfunzionali che hanno radici nel nostro passato e possono far emergere dialoghi interiori negativi che sono dolorosi da affrontare.
Ad esempio, una persona con tendenza a compiacere le altre (un’insicurezza che probabilmente ha sviluppato durante l’infanzia), potrebbe avere difficoltà a stabilire dei confini perché sente il bisogno di “dare” continuamente per essere degna dell’attenzione e dell’affetto altrui.
Le persone fortemente motivate, d’altro canto, potrebbero vedere un confine come un fallimento personale o un attacco al proprio ego.
La buona notizia è che, indipendentemente da quali scheletri si nascondano nel tuo armadio, ho potuto osservare che anche i comportamenti più radicati possono essere disimparati tramite l’impostazione di confini.
Come stabilire confini sani
In fondo, i confini riguardano il potere.
Ci costringono ad analizzare perché potremmo non darci il permesso di lavorare e vivere nel modo che riteniamo migliore per il nostro benessere.
Se non decidi tu per la tua vita, i tuoi programmi, il carico di lavoro che puoi sopportare, chi lo farà?
I confini ci permettono di decidere quando, come e se cedere tale potere.
Ecco perché, quando stabiliamo dei confini, di solito sbagliamo quando ci aspettiamo che siano gli altri a darci ciò di cui abbiamo bisogno anziché prendere noi l’iniziativa.
Arrendersi e subire i confini altrui senza esplorare i propri, porta solo a coltivare un crescente risentimento e una frustrazione sempre più grande.
Per stabilire dei confini sani è necessaria la consapevolezza di sé . Dobbiamo essere chiar* sulle nostre aspettative verso di noi e verso le altre persone, e su ciò con cui ci sentiamo e non ci sentiamo a nostro agio in situazioni specifiche.
Per stabilire dei confini sono necessarie delle buone capacità comunicative che trasmettano assertività e chiarezza.
Cosa fare nella pratica
L’assertività implica l’espressione aperta e rispettosa dei propri sentimenti. Non comporta il fare richieste, ma prevede che le persone ti ascoltino.
Stabilire dei confini sani richiede di affermare i propri bisogni e le proprie priorità come forma di cura di sé.
Tawwab (psicoterapeuta americana e autrice del bestseller “Impara a dire di no”), delinea tre semplici passaggi per stabilire dei limiti positivi:
Fase 1. Sii il più chiar* e dirett* possibile e senza alzare la voce.
Fase 2. Esprimi il tuo bisogno o la tua richiesta direttamente in termini di ciò che vorresti, piuttosto che di ciò che non vuoi o non ti piace.
Fase 3. Accetta qualsiasi disagio che ne derivi, che si tratti di colpa, vergogna o rimorso.
Il terzo passaggio è comune tra le persone con scarsi confini, problemi di dipendenza affettiva o che cercano di compiacere gli altri.
A volte, le persone adulte sono stati cresciute da genitori che hanno insegnato loro che esprimere i propri bisogni è sbagliato ed egoistico.
Tuttavia, non accettare il disagio che deriva dal definire confini sani in età matura significa accontentarsi di relazioni disfunzionali che possono causare risentimento, manipolazione e (in alcuni casi) abuso.
Esempi di confini sani
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- Rifiutare qualsiasi cosa non vuoi fare
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- Esprimere i propri sentimenti in modo responsabile
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- Parlare onestamente delle tue esperienze
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- Affrontare i problemi direttamente con la persona coinvolta e non con una terza parte
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- Rendere chiare le proprie aspettative anziché dare per scontato che le altre persone le capiranno.
Sicuramente, quando abbiamo a che fare con persone che ripetutamente oltrepassano o violano i nostri confini personali, allora l’intera natura della relazione potrebbe dover cambiare.
Questo può essere complicato quando la relazione è con qualcuno a cui non possiamo sfuggire, come colleghi e familiari stretti.
Un modo per superare gli ostacoli che ti impediscono di impostare confini e ri-potenziare te stess* è cambiare la tua mentalità rispetto a come essi funzionano.
Devi comprendere che i confini sono limiti che identifichi per te e applichi tramite l’azione o la comunicazione. Questo non significa che otterrai tutto ciò che vuoi quando lo vuoi.
Significa solo che esistono piccole cose sotto il tuo controllo che puoi fare per proteggere il tuo tempo e la tua energia.
Per cominciare, inizia a etichettare i tuoi confini come “hard” (duri/rigidi) o “soft” (morbidi).
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- Confini hard (non negoziabili): confini su cui non sei dispost* a scendere a compromessi e su cui devi agire immediatamente. Considerali come cose che non farai mai o che non accetterai mai come ragionevoli. Ad esempio, non accetterò mai di fare sesso con una persona che in precedenza mi ha ghostat*.
- Confini soft (aspirazioni): confini che sono più simili a desideri e su cui sei dispost* a scendere a compromessi. Considerali come obiettivi che vuoi raggiungere ma su cui sei flessibile. Ad esempio, potresti voler iniziare ad andare a letto mezzora prima la sera per leggere un libro, ma altre persone sono coinvolte (ovvero partner e/o figli) nel rendere ciò realtà. Puoi decidere di pensare a come inizierai quella conversazione specifica e quale sarà la tua reale richiesta.
Quando cominci a definire i confini come “duri” e “morbidi”, diventerà più facile capire i tuoi “non negoziabili” rispetto alle tue “aspirazioni”.
Ciò ti consentirà di fare con sicurezza scelte che siano allineate con i tuoi bisogni più profondi e di gestire la tua energia mentre lavori sul resto.
Confini nelle relazioni romantiche e/o sessuali
“I confini sono la porta d’accesso alle relazioni sane.”
Tawwab, 2021
Le relazioni sentimentali spesso vanno in crisi quando si fanno supposizioni implicite sui valori condivisi e sugli obiettivi della relazione.
La chiave per avere relazioni intime sane è una comunicazione chiara tra i/le partner sui bisogni e le aspettative reciproche.
Ricordati che fissare dei limiti non comprometterà la relazione e se questo accadrà significa che le fondamenta erano già “marce”.
Stabilendo dei confini nelle relazioni, potrai scoprire anche quali sono sane e quali no.
Come spiega Tawwab, se amici, familiari o colleghi di lavoro si oppongono ai nostri confini ignorandoli, sfidandoli o tagliandoci fuori, allora la relazione era già disfunzionale e doveva finire.
Tuttavia, i confini non sono muri.
Il comportamento che erige muri, come tagliare fuori le persone senza dare loro il diritto di replicare (talvolta chiamato ghosting) o il trattamento del silenzio prolungato, non riguarda la definizione di confini sani, ma è emotivamente violento.
Mentre sperimenti confini hard e soft, ricorda che il processo è fluido.
L’obiettivo è acquisire una comprensione più profonda di ciò che vuoi realmente, piuttosto che di ciò che ti viene dato da un* cap*, un* cliente, un* partner, un* figli*, un* amic* o dalla società in generale.
Prenditi del tempo per riflettere e valutare i tuoi desideri, potresti scoprire che i confini non ti limitano, anzi, ti danno lo spazio per creare la vita che vorresti davvero vivere.
I confini appropriati possono variare molto a seconda del contesto, ma è importante stabilirli in tutti gli ambiti della vita in cui interagiamo con le altre persone.