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amare corpo

Questo è il mio corpo, se non ti piace, non scoparlo

Per qualche ragione, quando diventiamo intimi sessualmente (e non solo) con le persone, spesso esse sentono di avere il diritto di criticare il nostro aspetto.

L’immagine che abbiamo del nostro corpo (che ci venga dall’esterno o da noi stess*) può davvero rovinare la nostra vita sessuale.

In particolare per le donne eterosessuali cisgender, il modo in cui vedono i loro corpi può avere un grande impatto sulla loro attività sessuale e sulla loro libido. Anche gli uomini possono provare sentimenti di autocoscienza corporea, ma spesso non interferisce con la loro funzione sessuale tanto quanto fa con le donne. 

In effetti, secondo alcuni studi, accanto al disagio relazionale, l’immagine corporea negativa è uno dei maggiori perturbatori del godimento, del desiderio e della reattività sessuale nelle persone di genere femminile. 

Una volta che un’area del ciclo sessuale viene interrotta, spesso diverse aree del ciclo sessuale vengono interrotte: desiderio, eccitazione e orgasmo. Più una donna vede il suo corpo in modo critico, maggiore sarà l’ansia di essere vista e toccata – e meno sarà in grado di lasciarsi andare ed eccitarsi. 

Se una donna pensa che il/la suo/sua partner la trovi attraente, il suo funzionamento sessuale sarà più alto. Tuttavia, se crede, indipendentemente dalla verità, che le altre persone vedono il suo corpo in una luce negativa, il suo desiderio sarà interrotto così come la sua capacità di eccitarsi. 

Ad esempio, in menopausa, mentre gli ormoni sono parte della spiegazione della eventuale perdita della libido, anche il senso di desiderabilità di una donna può essere un fattore determinante. 

La ricercatrice Marta Meana afferma che per le donne “essere desiderate è l’orgasmo“. 

amare corpo
Illustrazione di Domitilla Marzuoli

In generale ci sono due tipi di problemi di immagine corporea che hanno un impatto sessuale sulle donne: cosa pensano di se stesse e cosa credono che il loro partner pensi del loro corpo. Se una donna sente che il suo corpo non è attraente, minore sarà la sua autostima e spesso tutto ciò farà si che l’attività sessuale venga direttamente evitata. 

Io personalmente mi ritengo una privilegiata, avendo un corpo cosiddetto conforme, cioè che rientra nei canoni estetici standard occidentali, poi si sa, nessun* è quasi mai soddisfatt* di sé esteticamente parlando.

Eppure, nonostante il mio aspetto conforme, gli uomini si sono spesso sentiti in diritto di commentare il mio corpo nel bene e nel male durante il corso degli anni: commenti sul mio peso, sui vari punti in cui crescono i peli, il modo in cui mi vesto o non mi vesto, il mio seno abbondante, l’uso che faccio del trucco, la forma dei miei piedi. 

A volte è come se l’intimità costituisse un contratto che concede all’altro il diritto di correggerci. 

Spesso è come se ogni persona di genere femminile dovesse accogliere con entusiasmo l’opportunità di auto-miglioramento che le sta cosi premurosamente offrendo il genere maschile, solo perché essendo appunto loro uomini sono nel “giusto” e sanno quello che piace agli uomini; dato che, di base, il corpo femminile nasce per dare gioia e piacere allo sguardo maschile si sa. 

“Donna, ricordati: piacere agli uomini è tuo unico scopo nella vita! – Si SenTei!”

Ok. Questa è la menzogna alla quale ho creduto davvero per anni e anni, che mi sono sforzata maggiormente di decostruire e dalla quale ho faticato di più a distaccarmi in assoluto.

Le persone di genere femminile vengono cresciute per compiacere gli uomini e vengono messe sin dalla nascita in competizione tra loro per accaparrarsi cosa poi, il complimento più bello? Un fischio per strada? Il miglior partito dal quale farsi mettere incinta?

Poi ci chiediamo ancora perché la solidarietà femminile spesso non esiste. Tu vorresti mai essere amico di un tuo avversario?

amare corpo
Illustrazione di Domitilla Marzuoli

Per favore, maschio etero cisgender che stai leggendo questo articolo, vorrei tu sapessi che: non accetterò mai i tuoi commenti estetici non richiesti sul mio corpo. 

Il tuo commento negativo sul mio corpo non è mai il benvenuto. Il mio corpo è il mio corpo. Se non ti piace, non scoparmi. 

La mia frase potrebbe spiazzarti un po’, lo so. 

Spesso le persone si chiedono come potrebbero in modo gentile far sapere al proprio partner che non lo trovano attraente perché ha messo su peso o non si trucca e non si rade/depila più. 

Generalmente si crede che richieste di questo tipo partano dall’esigenza di volere che il proprio partner stia meglio con se stesso, e che il tutto sia fatto per cura, gentilezza e amore. 

Non lo so, in fondo questa motivazione di falso altruismo non mi convince. 

Sono estremista, lo so, ma… non credo sia mai accettabile esprimere un’opinione negativa sul corpo di qualcun altro a meno che non ti abbia chiesto specificamente un feedback. 

Se ti faccio una domanda diretta e ti esorto all’onestà, allora va bene. Ma in nessun’altra circostanza dovresti mai commentare negativamente il mio corpo. 

Durante i miei trentaquattro anni di vita su questa terra, ho ricevuto molti commenti e critiche da persone che ho amato (e anche persone con cui sono rimasta nuda solo per pochi minuti) sul mio corpo, i miei capelli, i miei vestiti e la mia immagine in generale. 

Li ricordo quasi tutti, sono impressi indelebilmente nella mia mente: ti preferivo con i capelli più lunghi, odio quando indossi quei pantaloncini, mi piace di più quando ti depili le parti intime, hai un gran bel culo peccato per la faccia, i tuoi peli sulle braccia sono troppi, quei denti andrebbero raddrizzati, hai mai pensato di fare qualcosa per quelle cicatrici da acne? Stai molto meglio ora che hai perso tutti i kg della gravidanza; non è che non mi piaci, ma preferisco le donne più alte anche se il bello delle donne più piccoline è che puoi metterle contro un muro e scoparle. 

Una volta una mia amica mi raccontò che il ragazzo del quale era follemente innamorata le  comprò una cosa tipo un body sexy tutto pizzo che non era decisamente il suo genere. 

Il giorno che lei alla fine indossò per lui (sentendosi totalmente a disagio) questo intimo sexy, attillato e troppo piccolo per la sua fisicità, il ragazzo accartocciò la faccia affermando: -“no, non funziona: toglilo”. 

La mia amica si ritrovò così disperata dal sentire di dover compiacere quell’uomo e così ferita dalla sua critica, che non riuscì nemmeno ad articolare l’unica risposta che avrebbe avuto senso dare in quel momento: questo è il mio corpo. Se non ti piace, non scoparmi. 

Visto? La risposta va sempre bene in ogni occasione. E’ come il nero, va su tutto (o quasi).

Non importa quanto io sia intima con te, o quanto ti ami e faccia tesoro della tua opinione in altri ambiti, non avrò mai bisogno di sapere che hai capito qualcosa del mio corpo che credi davvero che dovrei cambiare. Mai. 

Il tuo piacere estetico temporaneo non è mai più importante della mia vita. Vivo nel mio corpo tutto il giorno, tutti i giorni. Essere felici nel proprio corpo è una delle componenti fondamentali di un’esistenza serena e appagante. 

Puoi guardare il mio corpo, certo. Potresti toccarlo, baciarlo o infilarci il tuo cazzo se la cosa va anche a me. 

amare corpo
Illustrazione di Domitilla Marzuoli

Se sono fortunata potresti riuscire a farmi avere un orgasmo, pulire gentilmente il mio fondo schiena dal tuo sperma con un fazzoletto dopo avermi scopata, portare il mio corpo a cena fuori, ma non devi viverci dentro come faccio io. 

Voglio essere in grado di abbracciare e amare il mio corpo, non importa come appare e cosa fa. 

Dopotutto, a meno che nel frattempo inventino qualche nuovissima e assurda tecnologia, di corpo ne avrò solo uno per tutta la vita. 

Questo è il motivo per cui è una tale sorpresa per me quando le persone – specialmente le persone con cui sono intima, persone che pensavo si prendessero cura di me – pensano che sia una buona idea criticarlo. Il mio corpo è mio (ah, forse l’ho già detto, ma pazienza). 

È più mio di qualsiasi altra cosa su questo pianeta. Vivo qui 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, in una società che mi dice costantemente che in qualche modo ho comunque sempre qualcosa di sbagliato o che posso migliorare – troppo grass*, troppo pelos*, non abbastanza formoso nei posti giusti, troppo cadente, troppo chiazzato, troppo segnato o rigato o alterato, ma abbiamo la soluzione che fa per te a soli 9,99 euro al mese!

Sentirmi a casa nel mio stesso corpo è una cosa difficile da raggiungere, ma ci lavoro giorno dopo giorno.

Tutt* possono avere un’opinione, vero? Si, ognuno ha diritto alla propria opinione, ovviamente, ma non devi darmela quando non richiesta. 

Quando si tratta di dimensioni e forma, capelli e stile, vestiti e qualsiasi altra cosa, tutti abbiamo gusti e preferenze riguardo alle persone che potremmo voler incarnare. 

Ad alcune persone piace il succo con la polpa, e ad altre no: ad alcuni piacciono le donne con le curve e altri preferiscono quelle più longilinee. Hai diritto alla tua opinione, ma non è necessario che tu la dica ad alta voce se nessun* la richiede. 

Soprattutto, non hai bisogno di dirlo ad alta voce a una donna che in modo dimostrabile non si adatta a ciò che stai dicendo di volere. Qual è lo scopo di ciò? Cambiarla? Farle del male?

Ora starai pensando, “ok Tei, ma cosa dovrei fare se trovo che questa cosa in particolare su di te non sia attraente? Se abbiamo una relazione, allora sicuramente devo dirtelo! Altrimenti come lo saprai?” 

Al che la mia risposta non può che essere sempre… questo è il mio corpo: se non ti piace, non scoparmi. 

Se stiamo insieme, hai due opzioni: scoparmi o non scoparmi. Non c’è una terza opzione tipo “scopami, ma allo stesso tempo dimmi come preferiresti che fossi diversa”. Non è sul menù, mi spiace. 

Come fai a non riconoscere l’ironia di quello che stai facendo? Quando mi dici che sono troppo grassa/magra, pelosa o trasandata per soddisfare le aspettative della società sulla “femminilità”, cosa diavolo ti fa pensare che io non lo sappia già? Se non ti piace il mio corpo, non scoparlo.

Vuoi una ragazza che rispecchi i tuoi canoni estetici? Vai e trovane una. Ma, se hai scelto me, assumiti la responsabilità delle tue scelte. 

Se hai scelto me, allora hai scelto una ragazza che indossa shorts e calze a rete anche in pieno inverno, che si depila le parti intime ma non le braccia, che mette il rossetto rosso anche alle 8 del mattino e a volte invece esce di casa struccata, spettinata e in tuta, hai scelto una ragazza la cui routine per la cura dei capelli è solitamente basata su prendi 2 paghi 1.

Questo è il mio corpo. È quello che è. La nostra intimità non costituisce un contratto in base al quale devo soddisfare determinati standard di attrattiva convenzionale per renderti felice. Perché questo è ancora il mio corpo. Se non ti piace, non scoparmi. Questo è l’accordo. 

Amare il mio corpo è un duro lavoro.

Questo è il mio corpo. È quello che è. A volte lo amerò e a volte lo odierò e la maggior parte dei giorni, con un po’ di fortuna, non dovrò pensarci affatto. 

È una nave che mi trasporta attraverso la vita, e ne ho bisogno molto più di te. Quindi, se non ti piace quello che vedi qui: per favore, vai. 

Se credi che essere intimo con qualcuno significhi che hai il diritto di dirgli come cambiare il suo corpo per farti piacere, questa è solo una tua prerogativa. 

 

Puoi comunque provare a trovare qualcun altro che la pensi come te con cui potrete criticare i vostri corpi a vicenda fino a che morte non vi separi.

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